Frammenti (Saffo - Bustelli)/Vita di Saffo/IV: differenze tra le versioni

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Del padre e della patria novella incertezza. Genitori di Saffo universalmente si tengono Clide e Scamandronimo. Ma, come pur d’{{Ac|Anacreonte|Anacreonte}} accadde, si dubitò tra più nomi paterni: Simono, Eunomino (o Eumene), Eerigio (o Eurigio), Ecrito, Semo, Camono, Etarco; filatessa registrata da Suida ed Eudocia. Altra varietà porge un epigramma premesso agli Scolii Pindarici: Eurigiro o Eurigoro. Questa copia d’incerti nomi insinuò nel Perizonio e nello Scheffero il reo sospetto che la Nostra nascesse spuria: quantunque esso Perizonio, annotando Eliano, creda che la diversità del nome paterno, del quale non s’accordano parecchi autori, potesse procedere dal confondere i padri di più Saffo l’uno coll’altro: perciocchè questo era nome communissimo, e più diventò quando l’ingegno della Nostra ebbelo perpetuato. Facilmente adunque si scambiarono e produssero abbagli ne’ biografi que’ nomi, avendosi a sceverar dalle molte Saffo la memorabile. Novello argomento cotesto contro l’unica Saffo. Que’ vocaboli veramente sentono il più di corruzione e confusione: il più legittimo (o certo il più generalmente accettato) sembra Scamandronimo, se ci atteniamo ad Erodoto (II, 135), ad Eliano (Var. Ist., XII, 195), allo Scoliaste di {{Ac|Platone|Platone}} (Fedro); e fu registrato pur dai predetti Suida ed Eudocia; che ci danno anco il nome della madre, Clide, confermato dal spraccitato epigramma. Se non che dubita il Neue non forse il nome della figlioletta della poetessa fosse trasferito, per iscambio, all’avola. Rispetto alla patria, pendono alcuni dotti fra Mitilene ed Ereso: dubbio rigettato da chi le due Saffo distingua. Laonde io non istarei sospeso tra Mitilene ed Ereso, e perchè credo alle due Saffo, e perchè pochi antichi stanno per Ereso (Suida per isbaglio, com’e’ soleva, Eudocia, che copiò o fu copiata da lui, Dioscoride nell’Antol. Palat., VII, 407, e un’iscrizione apocrifa d’una statua nel Gronovio, Tesoro, T. II, Tav. 34), molti per Mitilene (Erodoto, che dice Carasso ''uomo di Mitilene'', II, 135; Mosco, III, 92; Strabone, XIII; Ateneo, X; lo Scoliaste di Platone, Fedro; Aristotile, Rettorica, II, 23; Polluce, IX, 6, 84; Tullio Laurea, nell’Antol. Palat., VII, 17; e Damocari, nell’Appendice all’Antol. Palat., IV, 310). E Fozio e Suida, alla Voce ****, colle parole «Saffo, non la poetessa, ma ''la lesbia''», non dimosrano che la prima fosse generalmente avuta e detta ''mitilenea''? Ma, per giunta, chiare e da troncare ogni disputa parranno altrui le parole d’Aristide (Epitaffio per Alessandro): - i Mitilenesi hanno a gloriarsi della nascita di Saffo e d’Alceo, come gli Smirnesi d’{{Ac|Omero|Omero}}, i Parii d’Archiloco, i Beoti d’Esiodo, i Cei di Simonide, gl’Imeresi di Stesicoro, i Tebani di Pindaro. -
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