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validità delle relazioni accettate sulla base della esperienza, mettendo l’ipotesi d’accordo con l’esperienza, arriviamo a quella filosofia che costituisce l’elemento vitale della scienza della natura. Il quesito sull’origine della vita è un problema che oggidì non si presenta solubile<ref>Al tentativo di {{Sc|Ostwald}} di spiegare la generazione spontanea con profetai fisico-chimici non fu attribuito dai naturalisti nulla più che il merito di un concetto geniale.</ref>. Il limite fra essere organico ed anorganico diventa ogni dì più ampio, quanto maggiore è la somma delle nostre cognizioni positive riguardo all’origine degli organismi. La legge attuale della filosofia naturale dimostra, con un corollario di fatti osservati, che, anche nell’organismo, la materia organizzata non proviene altro che da materia organizzata. «La nostra filosofia sarà quella che procede dallo spirito proprio della ricerca naturale, anche se nel causale e nel teleologico è descrittiva: noi parliamo, dove si offre il caso, di opportunità di organizzazione, di scopo e fine in tutto il campo della materia vivente»: così il Wiesner. Si comprende quanto larga contribuzione di nuovi principii abbia apportato alla filosofia lo studio delle scienze naturali negli ultimi decenni, e non di piccola parte per merito delle prove raccolte dalle indagini sperimentali della fisiologia vegetale (cfr. la ''Filosofia della botanica'' di J. Reinke, 1905).
validità delle relazioni accettate sulla base della esperienza,
mettendo l'ipotesi d'accorilo con l'esperienza, arriviamo a
lineila filosofia che costituisce l'elemento vitale della scienza
della natura. Il quesito siili' origine della vita è un problema
che oggidì non si presenta solubile Il limite fra essere orga-
nico eil anorganico diventa ogni dì più ampio, quanto maggiore
è la somma delle nostre cognizioni positive riguardo all' ori-
gine (legii organismi. La legge attuale della filosofia naturale
dimostra, con un corollario di fatti osservati, che, anche nel-
l'organismo, la materia organizzata non proviene altro che da
materia organizzata. « La nostra filosofia sarà quella che pro-
cede dallo spirito proprio della ricerca naturale, anche se nel
causale e nel teleologico è descrittiva: noi parliamo, dove si
offre il caso, di opportunità di organizzazione, di scopo e fine
in tutto il campo della materia viwnte »: così il Wiesner.
Si comprende quanto larga contribuzione di nuovi principii
abbia apportato alla filosofia lo studio delle scienze naturali
negli ultimi decenni, e non di piccola parte per merito delle
prove raccolte dall;> indagini sperimentali della tisiologia vege-
tale (cfr. la Filosofia iIella botanica di .1. R 'inke, 19(15).


La fisiologia vegetale ha modificato sensibilmente anche la botanica descrittiva che per più di due secoli aveva occupato quasi esclusivamente le menti dei botanici. Ora non sono più le forme materiali degli organi delle piante quelle che hanno un primo valore per essa; le forme non sono che l’espressione di adattamento dell’organo alle condizioni dell’ambiente. Per cui la stessa specie crescente nella penombra di un bosco, avrà un aspetto alquanto diverso se tratta a crescere in luogo a solatio, por il motivo della diversità degli ambienti (intensità di luco, grado di umidità dell’atmosfera, del terreno, ecc.) ed in conseguenza di ciò per la diversa energia delle funzioni vitali (assimilazione, traspirazione, ecc.). Le leggi di fillotassi, di caulotassi e simili trovano la loro spiegazione nelle ragioni fisiologiche in dipendenza dall’incidenza della luce, dalla manifestazione della gravità e così via. Sono egualmente determinate leggi fisiologiche quelle che influenzano l’ineguale sviluppo dei lembi fogliari, la {{Pt|etero-|eterofillia}}
La fisiologìa vegetale ha modificato sensibilmente anche
la botanica descrittiva che per più di due secoli aveva occu-
pato quasi esclusivamente le menti ilei botanici. Ora non
sono piit le forme materiali degli organi delle piante quelle
che hanno un primo valore per essa; le forino non sono che
1' espressione di adattamento dell' organo alle condizioni del-
l' ambiente. Per cui la stessa specie crescente nella pauombra
di ti ti bosco, avrà un aspetto alquanto diverso se tratta a cre-
scere in luogo a solatio, por il motivo della diversità dogli
ambienti (intensità di luco, grado di umidità dell'atmosfera,
del terreno, ecc.) ed in conseguenza di ciò per la diversa
energia delle funzioni vitali (assimilazione, traspirazione, ecc.).
Le leggi di fillotassi, di canlotassi e simili trovano la loro
spiegazione nelle ragioni fisiologiche in dipendenza dall' inci-
denza della luce, dalla manifestazione della gravità e così via.
Sono egualmente determinate leggi fisiologiche quelle che
infiuenzano l'ineguale sviluppo ilei lembi fogliari, la etero-

1 Al tentativo di Ostwai.b di «piegare la generazione spontanei» con
profetai fisico-chimici non fu attribuito dai naturalisti nulla piii che il
merito di un concetto geniale.