Pagina:Le confessioni di un ottuagenario I.djvu/231: differenze tra le versioni

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''L'ultimo assedio del castello di Fratta nel 1786, e le prime mie gesta. Felicità di due amanti, angosciose trepidazioni di due monsignori, e strano contegno di due cappuccini. Germano, portinaio di Fratta, è ammazzato; il castellano di Venchieredo va in galera, Leopardo Provedoni prende moglie, ed io studio il latino. Fra tutti non mi par d'esser il piú infelice.''
''L’ultimo assedio del castello di Fratta nel 1786, e le prime mie gesta. Felicità di due amanti, angosciose trepidazioni di due monsignori, e strano contegno di due cappuccini. Germano, portinaio di Fratta, è ammazzato; il castellano di Venchieredo va in galera, Leopardo Provedoni prende moglie, ed io studio il latino. Fra tutti non mi par d’esser il piú infelice.''






Gli è della storia della mia vita, come di tutte le altre, credo. Essa si diparte solitaria da una cuna per frapporsi poi e divagare e confondersi coll'infinita moltitudine delle umane vicende, e tornar solitaria e sol ricca di dolori e di rimembranze verso la pace del sepolcro. Cosí i canali irrigatori della pingue Lombardia sgorgano da qualche lago alpestre o da una fiumiera del piano per dividersi suddividersi frastagliarsi in cento ruscelli, in mille rigagnoli e rivoletti: piú in giù l'acque si raccolgono ancora in una sola corrente lenta pallida silenziosa che sbocca nel Po. È merito o difetto? - Modestia vorrebbe ch'io dicessi merito; giacché i casi miei sarebbero ben poco importanti a raccontarsi, e le opinioni e i mutamenti e le conversioni non degne da essere studiate, se non si intralciassero nella storia di altri uomini che si trovarono meco sullo stesso sentiero, e coi quali fui temporaneamente compagno di viaggio per questo pellegrinaggio del mondo. Ma saranno queste le mie confessioni? O non somiglio per cotal modo alla donnicciuola che in vece de' proprii peccati racconta al prete quelli del marito e della suocera, o i pettegolezzi della contrada? - Pazienza! - L'uomo è cosí legato al secolo in cui vive che non può dichiarare l'animo suo senza riveder le buccie anche alla generazione che lo circonda. Come i pensieri del tempo e dello spazio si perdono nell'infinito, cosí
Gli è della storia della mia vita, come di tutte le altre, credo. Essa si diparte solitaria da una cuna per frapporsi poi e divagare e confondersi coll’infinita moltitudine delle umane vicende, e tornar solitaria e sol ricca di dolori e di rimembranze verso la pace del sepolcro. Cosí i canali irrigatori della pingue Lombardia sgorgano da qualche lago alpestre o da una fiumiera del piano per dividersi suddividersi frastagliarsi in cento ruscelli, in mille rigagnoli e rivoletti: piú in giù l’acque si raccolgono ancora in una sola corrente lenta pallida silenziosa che sbocca nel Po. È merito o difetto? - Modestia vorrebbe ch’io dicessi merito; giacché i casi miei sarebbero ben poco importanti a raccontarsi, e le opinioni e i mutamenti e le conversioni non degne da essere studiate, se non si intralciassero nella storia di altri uomini che si trovarono meco sullo stesso sentiero, e coi quali fui temporaneamente compagno di viaggio per questo pellegrinaggio del mondo. Ma saranno queste le mie confessioni? O non somiglio per cotal modo alla donnicciuola che in vece de’ proprii peccati racconta al prete quelli del marito e della suocera, o i pettegolezzi della contrada? - Pazienza! - L’uomo è cosí legato al secolo in cui vive che non può dichiarare l’animo suo senza riveder le buccie anche alla generazione che lo circonda. Come i pensieri del tempo e dello spazio si perdono nell’infinito, cosí