Le strade ferrate italiane: differenze tra le versioni
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| Nome e cognome dell'autore = Anonimo
| Titolo =Le strade ferrate italiane
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Riassumendo quindi, avremo uno sviluppo totale per queste linee nazionali come segue:
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Passiamo ora la rivista le linee di secondo ordine, quelle cioè che servono al movimento interno di persone e di merci dall’une all'altre regioni ed ai porti e centri di commercio secondarj, che non hanno importanza sufficiente per essere detti nazionali, ed il cui dispendio, per conseguenza, dovrebbe essere sostenuto consortivamente dallo Stato e delle regioni interessate. E per procedere ordinatamente dalla valle del Po all’Italia meridionale, metterò in primo luogo la linea che, staccandosi a Truffarello presso Torino, si spinge al Mediterraneo a raggiungere la ferrovia ligustica presso Albenga. Essa passerebbe per Savigliano, Possano, Mondovi e Cava, salirebbe la val del Tanaro fin presso Garresio, dove,
Il secondo tronco diramasi da Torre Beretti sulla linea principale tra Genova e Milano, e per Mortara e Novara si spinge fino ad Arona, mettendo in diretta communicazione Genova col lago Maggiore. La lunghezza di questo tronco è di chilometri 95; fu eseguito ed è esercitato dallo Stato e forma anello secondario fra le linee dell’Adriatico, del Pò ed Elvetiche.
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Qui sorgono pronte e vive le domande: Or quanto saranno per costare queste strade? Come potrà la nazione far fronte all'ingente dispendio? Gravi domande invero e che richiedono il ponderato esame dello statista, dacché l’argomento è vitale, e per il nostro avvenire è, come dissi, il più incalzante dopo l'armamento nazionale. Come ho già accennato, le linee di primo ordine dovrebbero stare a tutto carico della nazione, e quelle di secondo ordine a carico promiscuo della nazione e delle regioni, e quelle di terzo ordine a carico totale delle regioni stesse. Per dare una idea complessiva, e per quanto possibile approssimativa dell’importo di tutte queste strade, ho compilato la seguente tabella, nella quale ho suddivise le linee a norma dei tre ordini sopracitati nella loro lunghezza, distinguendo le parti in pianura, quelle in colle e quelle in monte; ed applicando a quelle in pianura il prezzo medio chilometrico di lire 250,000; di lire 400,000 a quelle in colle, e di lire 600,000 a quelle in monte per le linee dì primo ordine da eseguirsi in gran parte un doppio binario, e di lire 200,000, 300,000 e 450,000 alle linee di secondo e terzo ordine da eseguirsi per un solo binario; avremo il totale importo di tutta la gran rete ferroviaria italiana in lire 2.528,000,000, delle quali lire 1.345,000,000 per le tratte non ancora concesse od eseguite, lire 1.025,000,000, per quelle concesse, in costruzione, od eseguite da società private, e lire 160,000,000 per quelle eseguite od acquistate dallo Stato, il tutto in via meramente approssimativa.
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