Pagina:Poemi (Byron).djvu/170: differenze tra le versioni

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Mal dividon sue pene; e i suoi periglj,
Mal dividon sue pene; e i suoi periglj,
E il disperato viver suo mal sanno
E il disperato viver suo mal sanno
Affrontare que’ miseri; ma il forte,
Affrontare que’ miseri; ma il forte,
{{R|955}}L’altero cor, cruda qual è riceve
{{R|955}}L’altero cor, cruda qual è riceve
La ferita, cui tempo unqua non sana.
La ferita, cui tempo unqua non sana.
Riga 11: Riga 11:
De la fornace, tra le fiamme è spinto
De la fornace, tra le fiamme è spinto
{{R|960}}Si contorce, si scioglie, si confonde,
{{R|960}}Si contorce, si scioglie, si confonde,
Pur natura non cangia; indi temprato
Pur natura non cangia; indi temprato
All’uopo tuo, pel’tuo voler dà morte,
All’uopo tuo, pel’tuo voler dà morte,
O da morte ti salva, usbergo in l’ora
O da morte ti salva, usbergo in l’ora
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D’amor, così femmineo dolce inganno
D’amor, così femmineo dolce inganno
Ogni più duro cor soggioga, e muta.
Ogni più duro cor soggioga, e muta.
{{R|970}}Ei ne tragge l’ aspetto, ed il costume,
{{R|970}}Ei ne tragge l’aspetto, ed il costume,
Qual diventa rimàn, e pria si spezza,
Qual diventa rimàn, e pria si spezza,
Ma più non torna a la sembianza antica.
Ma più non torna a la sembianza antica.