Rime (Guittone d'Arezzo)/Lasso, pensando quanto: differenze tra le versioni

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Lasso, pensando quanto
meve tutto tenìa
en gran piacer la mia — gioiosa gioia;
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Ahi, lasso, or foss’eo ’n corte, — ov’om giugiasse
cui ver d’Amor fallasse — in pena forte!
Morte loco cherrea,
{{R|15}}ché de pena menore
non porea meo follore — giugiarse bene;
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{{R|25}}l’avesse. Ahi, che peccato — è, per fe mia,
venir om che vil sia — in alto stato!
Non è poco el dolore
che qua m’ha preso e tene
lontan di tutto bene — e dove amico
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de tollerme corrotto — essa non posa,
né metter mia dogliosa — alma in desdotto.
{{R|40}}Cosí m’è solo amica
la mia dolze speranza,
che fammi doloranza — unque obbriare;
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ed onne contrar bene — ess’ha diviso:
per che perdon promiso — hamende spene.
Ben ho del perdon fede,
tanta ragion m’assegna;
{{R|55}}ma no lo cor meo degna — aver ardire
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prender de fallo om merto, — e’ qua steroe
{{R|65}}en mal, mentre seroe — del mendo certo.
Va a le parte d’Arezzo,
canzon, e a lei di quale
spera m’aiuta e vale.