Già, quasi a comune nostra ricordanza: differenze tra le versioni

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<div align="center">[[Image:Faa-di-bruno-stemma.jpg|200px]]<br /><br /><span style="font-size: xx-large;">'''ANTONINO FAÀ'''</span><br /><br /><span style="font-size: 11px;">'''DEI MARCHESI DI BRUNO, E FONTANILE, CONTE DI CARENTINO'''</span><br />PER LA GRAZIA DI DIO, E DELLA SANTA SEDE APOSTOLICA<br /><br /><span style="font-size: x-large;">'''VESCOVO D'ASTID’ASTI, E PRINCIPE'''</span><br /><br /><span style="font-size: large">Al Venerabile Clero, e Popolo della sua Diocesi</span><br /><br /><span style="font-size: large;">''Salute, e Benedizione''.</span><br /><br /></div>
 
Già, quasi a comune nostra ricordanza, dilettissimi Figliuoli, e Fratelli in Gesù Cristo, abbiamo veduto cambiarsi in diverse forme di Governo e gli Imperi, ed i Regni della nostra Europa, e nelle moltissime vicende accadute abbiamo anche inteso frequentemente ripetersi quelle parole: ''Digitus Dei est hic''. Ma il pubblico memorando avvenimento accaduto fra di noi nel brevissimo corso di pochi giorni, per cui si cangiò la faccia del Regno, è un fatto, che Noi non possiamo descriverlo più vivamente, ed opportunamente, che colle energiche parole del Reale Profeta; Disse Iddio: adesso incomincio: ''Et dixi; nunc cœpi'': Questo cangiamento proviene dalla mia destra. ''Hæc mutatio dexteræ Excelsi''. A noi ora non toccò di vedere militari falangi innondare le belle contrade del Piemonte per darci nuove leggi, nuovi sistemi di Governo. Noi ora da straniere formidabili Potenze non fummo guidati a cangiare la forma dell'ordine politico, no, questo non avvenne. I voti universali della Pedemontana nostra Nazione, le pubbliche acclamazioni dirette a sciegliere nella moltitudine delle varie forme di Governo quella, che dalla Spagnuola Costituzione è prescritta, bastò ad apportare quell'inaspettato cangiamento, che, avvalorato dal braccio Onnipossente, diventò la soda, fondamentale base della nostra Monarchia. A questi riflessi opportunamente giova rissovvenirci di quelle acclamazioni sonore, e rimbombanti, che per lo spazio di pochi giorni si fecero sentire attorno attorno alla Città di Gerico. Voci, grida, clamori, quali nulla più riputavansi da' Cananei, che vano rimbombo di umana voce, o di metallica tromba, pure furono quelle, che all'improviso diroccarono le alte mura e le sode Torri, che la munivano. Tanto avvenne a giorni nostri. Nulla più fu necessario per compire la grande impresa, che stupeffatte seco noi ammirano e le vicine, e le lontane Nazioni. Affrettiamoci dunque, dilettissimi, a presentare a Dio i nostri ringraziamenti per quanto gli piacque di operare fra di noi. Affrettiamoci di offerire a piedi del Divino Trono le nostre Preghiere, affinchè Dio misericordioso si degni di rassodare a pubblico bene quanto a pubblici voti si ottenne. ''Confirma hoc Deus, quod operatus es in nobis''.