Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, II.djvu/46: differenze tra le versioni

 
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Misero me! Per primo supplizio forse
Ch'io 'l rimembri non basta? In quel funesto
Giorno, di lei meno infelice io m'era?
Men, ch'ella madre, genitor m'era io?
{{r|70}}Ma pur, sottrarla a imperversanti grida,
Al fier tumulto, al minacciar di tante
Audaci Schiere, al cui rabbioso foco
Era l'Oracol crudo esca possente,
Poteva io sol? Sol'io fra tanti alteri
{{r|75}}Re d'ogni freno impazienti, che hanno
Sete di gloria, di vendetta, e sangue,
Che far poss'io? Di padre udirlo il pianto
Que'dispietati, e sì non pianser meco:
Ch'ove irata del Ciel la voce tuona,
{{r|80}}Natura tace, ed innocenza il grido
Innalza invan: solo s'ascolta il Cielo.
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{{center|{{larger|{{sc|Elettra.}}}}}}
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Deh! non turbar con rimembranze amare
Felice giorno, in cui tu riedi, o Padre.
S'io ten parlai, scemarti in parte i' volli
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