Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, II.djvu/44: differenze tra le versioni

 
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Figlio d'amor, che tutto esprime; e dice
{{r|30}}Più che lingua non può: tali v'ha moti
Involontarj testimon dell'alma;
Ma il suo tacer, e il suo parlar per certo
Figli d'amor non sono. Or che mi giova
La gloria, ond'io vò carco? a che gli allori
{{r|35}}Fra freschi rischj, e memorare angosce
Col sudor compri; se per essi ho data,
Più sommo ben; l'intera pace mia?
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{{center|{{larger|{{sc|Elettra.}}}}}}
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Deh! scaccia un tal pensier: tua pace intera,
L'avrai tu quì, per quanto è in me, per quanto
Sta nella Madre.
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{{center|{{larger|{{sc|Agaménnone.}}}}}}
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::::{{r|40}}Eppur così diversa,
Da se dissimil tanto onde s'è fatta?
Dillo tu stessa, dillo: or dinanzi, ch'ella,
Colle sue man, fra le mie braccia Oreste
Ponea; vedesti? Mentr'io quasi m'era
{{r|45}}Furor di me stesso, e d'abbracciarlo mai,
Mai di baciarlo non potea saziarmi;
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