Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, II.djvu/43: differenze tra le versioni

 
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Altro a destar fuorchè il terror? Quei casti
Teneri amplessi suoi; quei dolci detti
Semplici, e veri; e quelli a mille a mille
Segni d'amor non dubbj, onde sì grave
{{r|15}}M'era il partir, sì lusinghiera speme,
Sì desiderio, sospirato il punto
Del ritornar; deh! dimmi, or perchè tutti,
E in maggior copia non ritrovo in lei?
</poem>
{{center|{{larger|{{sc|Elettra.}}}}}}
<poem>
Padre, Signor, tai nomi in te raccogli
{{r|20}}Che non men riverenza al cor ne infondi,
Che amor. Due lustri tua Consorte visse
In preda a rio dolore: un giorno, il vedi,
Quant'egli è poco a ristorare i lunghi
Sofferti affanni. Il suo silenzio...
</poem>
{{center|{{larger|{{sc|Agaménnone.}}}}}}
<poem>
:::::::Oh quanto
{{r|25}}Meno il silenzio mi stupì da prima,
Ch'ora i composti studiati accenti!
Oh come mal s'avvolge affetto vero
Fra pompose parole! un tacer havvi
</poem>