Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, II.djvu/31: differenze tra le versioni

 
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{{r|115}}Quì 'l mio dover mi trasse: a dirti, come
D'ogni età, d'ogni sesso, e d'ogni grado,
Con lieti plausi, festeggiamenti, a gara
Escon gli Argìvi ad incontrarlo in folla.
Del sospirato Padre infra le braccia
{{r|120}}Anch'io già mi starei; ma, Figlia i passi
Può prevenir di Madre? usurpar primi
Dovuti a Sposa conjugarli amplessi?
Or via; che tardi? andiamo. In noi delitto
Ogni indugiar si fa.
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{{center|{{larger|{{sc|Clitennestra.}}}}}}
<poem>
::::T'è noto appieno
{{r|125}}Del mio cor egro il doloroso stato;
E sì pur godi a replicati colpi
Di trafiggermi il core?
</poem>
{{center|{{larger|{{sc|Elettra.}}}}}}
<poem>
:::::Il sanno i Numi,
Madre, s'io t'amo; e se di te pietade
Albergo in seno: amor, pietà mi stringe
{{r|130}}A quanto io fo: vuoi d'un'Egisto al fianco
Ti trovi il Re? Ciò, che celar tu speri,
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