Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, II.djvu/25: differenze tra le versioni

 
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Deh! non mel niega, Egisto; un dì ti chieggio
Di un tempo, un dì: dubbio i'credea il periglio
{{r|30}}Finor: non ho i rimedj in me previsti.
Lascia, ch'io dall'evento abbia opportuno
Consiglio ai casi nostri. I moti, il volto
Esplorerò del Re. Forse che in Argo
Restar potresti ignoto.
</poem>
{{center|{{larger|{{sc|Egisto.}}}}}}
<poem>
:::::In Argo ignoto
Io di Tieste Figlio?
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{{center|{{larger|{{sc|Clitennestra.}}}}}}
<poem>
::::{{r|35}}Un giorno almeno,
Io vo' sperar; ad a me basta un giorno,
Perchè io scelga un partito. Abbiti intanto
Intera la mia fè: Sappi che pria
Ferma son di seguir d'Elena i passi,
Che mai lasciarti.
</poem>
{{center|{{larger|{{sc|Egisto.}}}}}}
<poem>
::::{{r|40}}E tu, sappi, che mille
Volte perir prima vogl'io, che il nome
Tuo deturpar così. Del mio non parlo,
</poem>