Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/446: differenze tra le versioni
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{{Pt|ta|pianta}}, e fortificò in modo, che supera ogni fama, ed ogni fede; ché fra le città di confine colla Persia non ve |
{{Pt|ta|pianta}}, e fortificò in modo, che supera ogni fama, ed ogni fede; ché fra le città di confine colla Persia non ve n’ha alcuna, che non debba cedere a Rizeo per grandezza e per fortezza. |
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Nella Lazica fece un castello detto Losorio, e le Clissure, o porte, di quel paese chiuse con muraglie, onde |
Nella Lazica fece un castello detto Losorio, e le Clissure, o porte, di quel paese chiuse con muraglie, onde |
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impedire ai nemici |
impedire ai nemici l’ingresso nella Lazica. Ivi riparò pure la vecchia chiesa de’ cristiani, che era cadente. |
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Nella Lazica egli avea fabbricato Pietra, città degna di esser veduta, la quale per somma imprudenza dei Lazii |
Nella Lazica egli avea fabbricato Pietra, città degna di esser veduta, la quale per somma imprudenza dei Lazii |
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consegnata a’Persiani, capitato colà Cosroe con grande esercito, i Romani superiori nella guerra, parte de’Persiani uccisa, parte fatta prigioniera, atterrarono pienamente, perché se i barbari per avventura ritornassero, non potessero più di essa servirsi a danno |
consegnata a’Persiani, capitato colà Cosroe con grande esercito, i Romani superiori nella guerra, parte de’Persiani uccisa, parte fatta prigioniera, atterrarono pienamente, perché se i barbari per avventura ritornassero, non potessero più di essa servirsi a danno dell’impero. |
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Di ciò estesamente trattai ne’ libri delle guerre, ove pur rammentai come nel continente opposto, pel quale dalla |
Di ciò estesamente trattai ne’ libri delle guerre, ove pur rammentai come nel continente opposto, pel quale dalla |
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Lazica si va alla palude Meotica, i Romani distrussero due castelli, Sebastopoli, cioé, e Pitinate, essendo voce che Cosroe ideava di mandare colà esercito per occuparli. Ora Giustiniano Augusto questa Sebastopoli, che prima non era che un puro castello, riedificò di pianta, e con mura, torri e bastioni la fortificò a modo da renderla inespugnabile; e vi piantò borghi, e si |
Lazica si va alla palude Meotica, i Romani distrussero due castelli, Sebastopoli, cioé, e Pitinate, essendo voce che Cosroe ideava di mandare colà esercito per occuparli. Ora Giustiniano Augusto questa Sebastopoli, che prima non era che un puro castello, riedificò di pianta, e con mura, torri e bastioni la fortificò a modo da renderla inespugnabile; e vi piantò borghi, e si l’abbellì di edifizii, che divenne città per ampiezza ed eleganza chiarissima. |
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Inoltre avendo osservato che erano cadenti le mura di Bosporo e di Chersone, città marittime poste sul lido al di là della palude Meotide, ed oltre i Tauri, e i Taurosciti, al confine |
Inoltre avendo osservato che erano cadenti le mura di Bosporo e di Chersone, città marittime poste sul lido al di là della palude Meotide, ed oltre i Tauri, e i Taurosciti, al confine dell’imperio, nell’una e nell’<noinclude>al-</noinclude> |