Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/264: differenze tra le versioni

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biografo, ne somministra la prova, riferendo le pubbliche grida de’Prasini, e del popolo di Costantinopoli: ''Avesse voluto Dio, che mai non fosse nato Sabbazio, ché certamente non avrebbe avuto te sanguinario!'' Simile fu il giudizio di papa ''Agapito''. ''Io desiderai di venire dall'imperadore Giustiniano, e trovai invece Diocleziano''. Simile fu quello di papa ''Vigilio''. ''Non mi fecero venire a sé Giustiniano, e Teodora. ... per quello che io comprendo; ma oggi veggo che trovai Diocleziano ed Eleuteria''.
biografo, ne somministra la prova, riferendo le pubbliche grida de’Prasini, e del popolo di Costantinopoli: ''Avesse voluto Dio, che mai non fosse nato Sabbazio, ché certamente non avrebbe avuto te sanguinario!'' Simile fu il giudizio di papa ''Agapito''. ''Io desiderai di venire dall’imperadore Giustiniano, e trovai invece Diocleziano''. Simile fu quello di papa ''Vigilio''. ''Non mi fecero venire a sé Giustiniano, e Teodora. ... per quello che io comprendo; ma oggi veggo che trovai Diocleziano ed Eleuteria''.


Della pazza munificenza di ''Giustiniano'', oltre ''Evagrio'' e ''Zonara'', abbiamo ''Marcellino'', e ''Teofane'', che la comprovano. Ecco le parole di ''Marcellino'', alludendo al primo consolato di lui: ''Giustiniano console solennizzò questo famosissimo suo consolato con una munificenza superiore a quella di tutti i consoli orientali. Imperciocché spese dugento ottantotto mila soldi in oro in largizioni al popolo, in ispettacoli, ossia in macchine per gli spettacoli; e nell'anfiteatro espose venti lioni, trenta pardi, ed altre fiere. Nel circo espose numerosi cavalli, tutti ben bardati, che poi regalò agli Aurighi''. Del suo secondo consolato parlando ''Teofane'', dice: ''L'Imperadore diede al popolo il congiario, e fu sì munifico, che simile nol diede mai alcun altro Imperadore in pari occasione''.
Della pazza munificenza di ''Giustiniano'', oltre ''Evagrio'' e ''Zonara'', abbiamo ''Marcellino'', e ''Teofane'', che la comprovano. Ecco le parole di ''Marcellino'', alludendo al primo consolato di lui: ''Giustiniano console solennizzò questo famosissimo suo consolato con una munificenza superiore a quella di tutti i consoli orientali. Imperciocché spese dugento ottantotto mila soldi in oro in largizioni al popolo, in ispettacoli, ossia in macchine per gli spettacoli; e nell’anfiteatro espose venti lioni, trenta pardi, ed altre fiere. Nel circo espose numerosi cavalli, tutti ben bardati, che poi regalò agli Aurighi''. Del suo secondo consolato parlando ''Teofane'', dice: ''L’Imperadore diede al popolo il congiario, e fu sì munifico, che simile nol diede mai alcun altro Imperadore in pari occasione''.


In altro luogo si parlerà delle sue profusioni ai Barbari.
In altro luogo si parlerà delle sue profusioni ai Barbari.
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I.° Chi crederebbe mai che in calce di una ''Cronaca'' assai rinomata presso gli ''Eruditi'', la Cassinense, si dichiarasse ''Teodora'' nata della nobilissima romana famiglia ''Anicia''; si dicesse del sangue di uno de’ primarii patrizii romani, ''Tertullo''; e di più nipote del martire s. ''Placido''? Eppure così è scritto in certe lettere di un ''Pseudo-Gordiano'' unite a quella ''Cronaca''. E' facile immaginare, che ''Teodora'' pervenuta a tant’altezza di fortuna non avrebbe dimenticate le sue sorelle; e che l’opinione pubblica non agendo posto alcun ostacolo alia vergognosa esaltazione
I.° Chi crederebbe mai che in calce di una ''Cronaca'' assai rinomata presso gli ''Eruditi'', la Cassinense, si dichiarasse ''Teodora'' nata della nobilissima romana famiglia ''Anicia''; si dicesse del sangue di uno de’ primarii patrizii romani, ''Tertullo''; e di più nipote del martire s. ''Placido''? Eppure così è scritto in certe lettere di un ''Pseudo-Gordiano'' unite a quella ''Cronaca''. E’ facile immaginare, che ''Teodora'' pervenuta a tant’altezza di fortuna non avrebbe dimenticate le sue sorelle; e che l’opinione pubblica non agendo posto alcun ostacolo alia vergognosa esaltazione