Pagina:La maestrina degli operai.djvu/47: differenze tra le versioni
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— E mi vedresti, — rispose quella, |
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quei demoni scatenati, che fanno |
quei demoni scatenati, che fanno |
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paura a tutti, hanno dei cuori di |
paura a tutti, hanno dei cuori di |
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fanciulli. Non |
fanciulli. Non c’è che a trovar la via |
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d’arrivarci, e la parola può tutto. |
d’arrivarci, e la parola può tutto. |
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Guarda come li tiene il Garallo. |
Guarda come li tiene il Garallo. |
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della scuola serale. Ma l’esempio non |
della scuola serale. Ma l’esempio non |
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calzava perchè nella seconda non |
calzava perchè nella seconda non |
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c’erano uomini fatti. La Varetti, |
c’erano uomini fatti. La Varetti, |
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d’altra parte, non credeva punto ch’egli |
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tenesse la disciplina come se ne |
tenesse la disciplina come se ne |
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vantava. Egli soleva dire: — Nella mia |
vantava. Egli soleva dire: — Nella mia |
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classe si sentirebbe il volo d’una |
classe si sentirebbe il volo d’una |
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mosca, — e lei, la sera, dalla sua |
mosca, — e lei, la sera, dalla sua |
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camera sentiva un baccano |
camera sentiva un baccano dell’altro |
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mondo. |
mondo. |
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— È un’altra cosa, — entrò a dire |
— È un’altra cosa, — entrò a dire |
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la maestra Latti, che aveva |
la maestra Latti, che aveva <noinclude>ricomin-</noinclude> |
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ricomin |