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anche confermato da Zosimo2384, il quale nondimeno aggiunge aver egli avuto delle milizie proprie: il che sembra indicare ch'egli fosse uno dei principi dei Saraceni abitanti verso l'Eufrate e collegati dei Romani, siccome ancora fu di parere Procopio2385. Fece Dio nascere in questi tempi un uomo tale per umiliar l'orgoglio di Sapore re della Persia, che dopo la gran vergogna inferita ai Romani, col fare suo schiavo il loro imperador Valeriano, pareva in istato di assorbir tutte le provincie romane dell'Oriente. Avea Odenato2386 in sua gioventù fatto il noviziato della guerra nella caccia delle fiere, prendendo lioni, pardi, orsi ed altri animali selvatici, ed indurando il corpo ai venti e alle pioggie. Veduto ch'egli ebbe divenuto formidabile a tutto l'Oriente il re Sapore per le vittorie guadagnate sopra i Romani, abbiamo da Pietro Patrizio2387, che per comperarsi la buona grazia di quel regnante, gli inviò molti cammelli carichi di preziosi regali, con lettera di tutta sommessione e rispetto. All'alterigia di Sapore (male ordinario dei gran tiranni dell'Oriente) parve un'insolenza l'atto di Odenato, che, essendo persona privata, avesse osato di scrivergli senza presentarsi egli in persona al soglio suo. Il perchè stracciò quella lettera, fece gittar nel fiume que' presenti, e disse ai messi ch'egli saprebbe ben insegnar le creanze al loro signore, e come un par suo dovea trattare con chi era suo padrone, e che sterminerebbe lui colla sua famiglia e patria. Contuttociò, s'egli bramava un gastigo men rigoroso, venisse a prostrarsi2388 ai suoi piedi colle mani legate. Fu allora che Odenato, non sapendo digerir tanta boria, nè tollerar le mal meritate minaccie del barbaro regnante2389, si gittò affatto nel partito de' Romani. Zonara2390 scrive, esser egli stato quello che nella Mesopotamia assediò in Emesa Quieto figliuolo di Macriano tiranno, ed il fece uccidere. Da lui parimente2391 tolta fu la vita a Batista, usurpatore anche esso dell'imperio in Oriente. Appresso mosse una fiera guerra al re di Persia; ricuperò Nisibi e Carre e tutta la Mesopotamia. S'era egli dato il vanto di voler anche cavar dalle mani de' Persiani il prigionier Valeriano; e perciocchè mostrava in tutto dipendenza da Gallieno Augusto, ed ubbidienza agli ordini che venivano da lui, fu creato governatore e generale dell'Oriente da esso imperadore. Avvennero questi fatti negli anni addietro.
anche confermato da Zosimo2384, il quale nondimeno aggiunge aver egli avuto delle milizie proprie: il che sembra indicare ch’egli fosse uno dei principi dei Saraceni abitanti verso l’Eufrate e collegati dei Romani, siccome ancora fu di parere Procopio2385. Fece Dio nascere in questi tempi un uomo tale per umiliar l’orgoglio di Sapore re della Persia, che dopo la gran vergogna inferita ai Romani, col fare suo schiavo il loro imperador Valeriano, pareva in istato di assorbir tutte le provincie romane dell’Oriente. Avea Odenato2386 in sua gioventù fatto il noviziato della guerra nella caccia delle fiere, prendendo lioni, pardi, orsi ed altri animali selvatici, ed indurando il corpo ai venti e alle pioggie. Veduto ch’egli ebbe divenuto formidabile a tutto l’Oriente il re Sapore per le vittorie guadagnate sopra i Romani, abbiamo da Pietro Patrizio2387, che per comperarsi la buona grazia di quel regnante, gli inviò molti cammelli carichi di preziosi regali, con lettera di tutta sommessione e rispetto. All’alterigia di Sapore (male ordinario dei gran tiranni dell’Oriente) parve un’insolenza l’atto di Odenato, che, essendo persona privata, avesse osato di scrivergli senza presentarsi egli in persona al soglio suo. Il perchè stracciò quella lettera, fece gittar nel fiume que’ presenti, e disse ai messi ch’egli saprebbe ben insegnar le creanze al loro signore, e come un par suo dovea trattare con chi era suo padrone, e che sterminerebbe lui colla sua famiglia e patria. Contuttociò, s’egli bramava un gastigo men rigoroso, venisse a prostrarsi2388 ai suoi piedi colle mani legate. Fu allora che Odenato, non sapendo digerir tanta boria, nè tollerar le mal meritate minaccie del barbaro regnante2389, si gittò affatto nel partito de’ Romani. Zonara2390 scrive, esser egli stato quello che nella Mesopotamia assediò in Emesa Quieto figliuolo di Macriano tiranno, ed il fece uccidere. Da lui parimente2391 tolta fu la vita a Batista, usurpatore anche esso dell’imperio in Oriente. Appresso mosse una fiera guerra al re di Persia; ricuperò Nisibi e Carre e tutta la Mesopotamia. S’era egli dato il vanto di voler anche cavar dalle mani de’ Persiani il prigionier Valeriano; e perciocchè mostrava in tutto dipendenza da Gallieno Augusto, ed ubbidienza agli ordini che venivano da lui, fu creato governatore e generale dell’Oriente da esso imperadore. Avvennero questi fatti negli anni addietro.
Che Odenato anche prima di questo anno entrato nelle terre de' Persiani, grande strage facesse di loro, ed arrivasse fino a Ctesifonte, capitale allora di quella monarchia, si può raccogliere da Zosimo2392 e da Trebellio Pollione2393. Ma verso questi tempi egli di nuovo, più potente e risoluto che mai, tornò addosso ai Persiani, e mise l'assedio a Ctesifonte. Molti combattimenti e saccheggi di tutto quel paese, e macello incredibile della nemica genie fu ivi fatto. Ma perchè tutti i satrapi della Persia si unirono per la comune difesa, non potè far crollare ai suoi voleri quella metropoli. Portate intanto a Gallieno le nuove, qualmente Odenato, dopo aver liberata dai Persiani la Mesopotamia, era giunto sotto Ctesifonte, avea messo in fuga il re Sapore, presi molti di questi satrapi, e fatta strage di que' Barbari: per consiglio di Valeriano suo fratello e di Lucilio suo parente, che abbiam veduto consoli ordinarii nell'anno presente, a motivo di maggiormente attaccare Odenato agl'interessi del romano imperio, gli diede il titolo di Augusto, dichiarandolo suo
Che Odenato anche prima di questo anno entrato nelle terre de’ Persiani, grande strage facesse di loro, ed arrivasse fino a Ctesifonte, capitale allora di quella monarchia, si può raccogliere da Zosimo2392 e da Trebellio Pollione2393. Ma verso questi tempi egli di nuovo, più potente e risoluto che mai, tornò addosso ai Persiani, e mise l’assedio a Ctesifonte. Molti combattimenti e saccheggi di tutto quel paese, e macello incredibile della nemica genie fu ivi fatto. Ma perchè tutti i satrapi della Persia si unirono per la comune difesa, non potè far crollare ai suoi voleri quella metropoli. Portate intanto a Gallieno le nuove, qualmente Odenato, dopo aver liberata dai Persiani la Mesopotamia, era giunto sotto Ctesifonte, avea messo in fuga il re Sapore, presi molti di questi satrapi, e fatta strage di que’ Barbari: per consiglio di Valeriano suo fratello e di Lucilio suo parente, che abbiam veduto consoli ordinarii nell’anno presente, a motivo di maggiormente attaccare Odenato agl’interessi del romano imperio, gli diede il titolo di Augusto, dichiarandolo suo