Per lo spiritismo/XXII: differenze tra le versioni

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Del resto sarebbe inutile citare nuovi esempj, perché troverebbero sempre qualche ipotesi con cui spiegarli, senza ricorrere alla spiritica. Infatti pretendono non solo che il nostro incosciente sa cose che noi non sappiamo, e può leggere a distanza in tutti gli incoscienti che vivono attualmente, ma ancora che gli incoscienti che vivono ora possono sapere, per eredità fisiologica, tutto ciò che hanno pensato e detto e fatto a loro tempo i defunti (cfr. Walter Lenf, nei ''Proceedings'', ecc., VI, 565). Ma ciò che nessun uomo ha mai saputo? ebbene, questo l’incosciente lo può sapere con quella chiaroveggenza colla quale i sonnambuli possono informarsi minutamente di una cosa, solo che abbiano qualche oggetto che abbia avuto qualche rapporto con quella cosa; cioè colla ''psicometria'' scoperta dal Buchanan nel 1849 e sviluppata dal Denton (''The Soul of Things'', già alla 7ª edizione).
 
Quest’ultimo dice espressamente: «Con un frammento dell’Egitto, non più grosso di un pisello, noi possiamo conoscere i tempi dei Faraoni meglio che se possedessimo tutti quanti i geroglifici che furono scritti e possedessimo tutta la scienza di {{AutoreCitato|Champollion}} e di {{AutoreCitato|Karl Richard Lepsius|Lepsius}}».
 
Ma come si spiega poi questa chiaroveggenza universale? Si spiega con altre ipotesi fisiche e metafisiche; (i due regni sono difficili a separare, perchè colla fisica dell’invisibile comincia la metafisica). Io ne conosco almeno quattro.