Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/139: differenze tra le versioni

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''Giustiniano per avere denaro ordina a tutti i settarii di abbandonare i loro dogmi sotto pena di perdere i loro beni. Estende la legge ai Samaritani, e ai Gentili. Sedizioni, stragi, fughe, orrori. Processi per turpi amori. Crudeltà contro gli Astrologi. Come egli e Teodora usurpino i beni de' Senatori, e di ogni ricca persona. Le loro scelleratezze li fanno sospettare demonii piuttosto che creature umane. Dicerie in questo proposito.''
''Giustiniano per avere denaro ordina a tutti i settarii di abbandonare i loro dogmi sotto pena di perdere i loro beni. Estende la legge ai Samaritani, e ai Gentili. Sedizioni, stragi, fughe, orrori. Processi per turpi amori. Crudeltà contro gli Astrologi. Come egli e Teodora usurpino i beni de’ Senatori, e di ogni ricca persona. Le loro scelleratezze li fanno sospettare demonii piuttosto che creature umane. Dicerie in questo proposito.''


E quasi nel tempo stesso a ruina de’ Romani suscitò sedizioni e guerre, onde in tutte le provincie, con diverse arti empiute di sangue, più ricche spoglie cogliesse. Hannovi in tutto l’Impero romano parecchie sette di Cristiani non approvate, e volgarmente dette eresie; quelle de’ Montanisti, de’ Sabbaziani, e di altri molti, che le menti degli uomini travvolgono. A tutti questi Giustiniano comandò che avessero ad abbandonare i loro dogmi e a chi così non facesse, tra le altre cose comminò che non avrebbe potuto lasciare i suoi beni né a parenti, né a’figli. Ne’ templi di questi chiamati eretici, e spezialmente in quelli degli Ariani, conservavansi ricchezze, le quali niuno potrebbe credere quante mai fossero. Ché né tutto intero il senato, né altra classe principalissima dell’Imperio, in fatto di ricchezze<section end=s2/>
E quasi nel tempo stesso a ruina de’ Romani suscitò sedizioni e guerre, onde in tutte le provincie, con diverse arti empiute di sangue, più ricche spoglie cogliesse. Hannovi in tutto l’Impero romano parecchie sette di Cristiani non approvate, e volgarmente dette eresie; quelle de’ Montanisti, de’ Sabbaziani, e di altri molti, che le menti degli uomini travvolgono. A tutti questi Giustiniano comandò che avessero ad abbandonare i loro dogmi e a chi così non facesse, tra le altre cose comminò che non avrebbe potuto lasciare i suoi beni né a parenti, né a’figli. Ne’ templi di questi chiamati eretici, e spezialmente in quelli degli Ariani, conservavansi ricchezze, le quali niuno potrebbe credere quante mai fossero. Ché né tutto intero il senato, né altra classe principalissima dell’Imperio, in fatto di ricchezze<section end=s2/>