Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/77: differenze tra le versioni

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{{Centrato}}{{xxx-larger|STORIA SEGRETA}}
I casi nelle militari loro spedizioni quasi fino al presente giorno occorsi ai Romani sì chiaramente ed ordinatamente io narrai, che ogni particolar fatto, per quanto mi fu possibile, disposi secondo i tempi e i luoghi in cui seguì. Non così farò al presente che intendo raccogliere qui le cose qua e là sparsamente pure accadute nell’Imperio romano. Del quale mio divisamento la ragione si é, che doveansi bensì scrivere anche queste } ma non parcarni conveniente l’esporle al pubblico fino a tanto che fossero per anco vivi gli operatori delle medesime } perciocché non avrei potuto né lungamente rimanermi occulto a tante spie adoperate, né salvarmi da crudelissima morte se fossi stato scoperto: ché nemmeno de’ più stretti parenti io poteva fidarmi. Altronde poi negli altri libri delle mie Storie parecchie volte fui obbligato a tacere le ca«gioni di molte cose avvenute. Per lo che sarà mio officio


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{{xx-larger|PROCOPIO CESARIENSE
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{{x-larger|''INTRODUZIONE.''}}</div>


{{xx-larger|I}} casi nelle militari loro spedizioni quasi fino al presente giorno occorsi ai Romani sì chiaramente ed ordinatamente io narrai, che ogni particolar fatto, per quanto mi fu possibile, disposi secondo i tempi e i luoghi in cui seguì. Non così farò al presente che intendo raccogliere qui le cose qua e là sparsamente pure accadute nell’Imperio romano. Del quale mio divisamento la ragione si é, che doveansi bensì scrivere anche queste } ma non parcarni conveniente l’esporle al pubblico fino a tanto che fossero per anco vivi gli operatori delle medesime } perciocché non avrei potuto né lungamente rimanermi occulto a tante spie adoperate, né salvarmi da crudelissima morte se fossi stato scoperto: ché nemmeno de’ più stretti parenti io poteva fidarmi. Altronde poi negli altri libri delle mie Storie parecchie volte fui obbligato a tacere le ca«gioni di molte cose avvenute. Per lo che sarà mio officio