Pagina:Lettere autografe Colombo.djvu/39: differenze tra le versioni
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mercantili, divenlò la vocazione d’[[w:Enrico I del Portogallo|Enrico di Portogallo]], la vocazione di Cristoforo Colombo. |
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Nel XV secolo, secolo d’unilà confidente e possente, la poesia, la religione, la scienza e l’economia, dandosi mano con giovanile baldanza, provocavano concordi cotesta forma novella d’eroismo e d’apostolato. Ma perchè mai l’uomo che i-tempi invocavano non uscì da alcuna di quelle (ante nazioni europee, adagiate lungo le acque atlantiche, ove i venti spesso portavano qualche arcano saluto del fraterno continente? Perchè mai fra tanti piloti portoghesi, baschi, normanni, venturieri audacissimi, non uno pensò, guardando il quotidiano spettacolo del sole declinante sulla solitudine dei mari occidentali, ch’ei portasse la luce |
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{{Centrato|{{TestoCitato|Canzoniere (Rerum vulgarium fragmenta)/Ne la stagion che 'l ciel rapido inchina|A gente che di là forse l’aspetta?}}}} |
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Perchè da un popolo per tradizioni, per interessi, per necessità geografica tutto volto a Levante, ed il cui cuore, quasi direbbesi, batteva a Costantinopoli, ad Alessandria, sul Tanai, perchè mai da un popolo educato alla navigazione mediterranea, ai guadagni pronti e sicuri, ci doveva venire chi mettesse l’anima e la vita per verificare un’ipotesi scientifica e tentare il problema del lontano Oceano, fecondo solo di paure? Perchè insomma fu Italiano lo scopritore del mondo |
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COLOMBO Ì9 |
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mrrcanliìi, divenlò la vocazione d’Enrico di Portogallo, |
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la vocazione di Cristoforo Colombo. |
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Nel XV secolo, secolo d’unilà confidente e possente, |
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la poesia, la religione, la scienza e l’economia, |
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dandosi mano con giovanile baldanza, provocavano |
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concordi cotesta forma novella d’eroismo e d’apostolato. |
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Ma perchè mai 1’uomo che i- tempi invocavano non |
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uscì da alcuna di quelle (ante nazioni europee, |
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adagiate lungo le acque atlantiche, ove i venti spesso |
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portavano qualche arcano saluto del fraterno |
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continente? Perchè mai fra tanti piloti portoghesi, baschi, |
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normanni, venturieri audacissimi, non uno pensò, |
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guardando il quotidiano spettacolo del sole declinante |
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sulla solitudine dei mari occidentali, eh’ci portasse la |
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luce |
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A gente che *li là forse l’aspetta? |
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Perchè da un popolo per tradizioni, per interessi, |
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per necessità geografica tutto volto a Levante, ed il |
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cui cuore, quasi direbbesi, batteva a Costantinopoli, |
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ad Alessandria, sul Tanai, perchè mai da un popolo |
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educato alla navigazione mediterranea, ai guadagni |
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pronti e sicuri, ci doveva venire chi mettesse l’anima |
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e la vita per verificare un’ipotesi scientifica e tentare |
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il problema del lontano Oceano, fecondo solo di paure? |
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Perchè insomma fu Italiano lo scopritore del mondo |
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occidentale? |
occidentale? |
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Io veramente sono lontano dal consentire cogli storici che in ogni fatto vedono la necessità, di molte cose parendomi arbitra quaggiù la fortuna, e di più molle la volontà, in virtù della quale il mondo della storia offre lo spettacolo d’una crescente creazione. Pure dell’essere stato italiano lo scopritore del nuovo mondo v’ha, se non m’inganno, una giusta cagione; |
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Io veramente sono lontano dal consentire cogli |
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storici che in ogni fatto vedono la necessità, di molte |
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cose parendomi arbitra quaggiù la fortuna, e di più |
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molle la volontà, in virtù della quale il mondo della |
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storia ofìTre lo spettacolo d’una crescente creazione. |
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Pure dell’essere stato italiano lo scopritore del nuovo |
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mondo v’ha, se non m’inganno, una giusta cagione; |
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