Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/118: differenze tra le versioni

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E di vero, tosto ch’ ebbe preso il principato dello zio, tutto il suo ingegno pose , e con nissuna dignità, a vuotare l’erario pubblico che aveva in sue mani. Prova é di ciò quanto agli Unni, che spesso venivano a lui, in ampii doni profuse, oltre le grandi spese che per essi faceva. Per questo poi le provincie romane si videro esposte alle incursioni de’ Barbari, i quali assaggiate una volta le ricchezze romane ritornavanvi, né se ne potevano distaccare. Ebbe pur anche il capriccio di
E di vero, tosto ch’ ebbe preso il principato dello zio, tutto il suo ingegno pose , e con nissuna dignità, a vuotare l’erario pubblico che aveva in sue mani. Prova é di ciò quanto agli Unni, che spesso venivano a lui, in ampii doni profuse, oltre le grandi spese che per essi faceva. Per questo poi le provincie romane si videro esposte alle incursioni de’ Barbari, i quali assaggiate una volta le ricchezze romane ritornavanvi, né se ne potevano distaccare. Ebbe pur anche il capriccio di
=== no match ===
gittare esorbitanti somme di denaro nella costruzione di moli marittime per rintuzzare la forza de’ flutti, e con enormi masse di pietre all’ impeto della corrente del Ponto opponendosi mostrare più pertinacia egli medesimo, e cercar gloria lottando in certo modo cogli sforzi delle ricchezze contra la violenza del mare. A sovvenire a tante inutili spese tirò a sé da ogni parte le private sostanze de’ Romani, agli uni apponendo falsi delitti, agli altri senza verun fondamento dichiarando le loro fortune essere state a lui destinate in dono. E parecchi rei di parricida, per iscansare la pena dovuta per tali delitti, tutti i loro beni gli cedettero. Altri, che senza nissun titolo promossa aveano lite contro i vicini sopra fondi giustamente da questi posseduti, veggendo di non potere per virtù delle leggi riuscir vittoriosi, rinunciavano all’Imperadore la causa, paghi almeno e di rendersi a lui senza pericolo noti e ben visti, e con quello iniquissimo loro procedere di opprimere i loro avversarii.