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gli amici estinti, tra quelle fanciulle che pregano per la perduta madre e per i difensori del proprio paese, tra quegli eroi del pensiero e dell’opera, tra quei morti die non muoiono mai, accanto a quell’Ettore che avrà onore di pianti fin che sarà sacro il nome di patria, il nostro giovane, dico, si sentì più che mai in casa sua: intese più che mai di essere predestinato.
gli amici estinti, tra quelle fanciulle che pregano per la perduta madre e per i difensori del proprio paese, tra quegli eroi del pensiero e dell’opera, tra quei morti che non muoiono mai, accanto a quell’Ettore che avrà onore di pianti fin che sarà sacro il nome di patria, il nostro giovane, dico, si sentì più che mai in casa sua: intese più che mai di essere predestinato.


Predestinato alla più bella delle glorie. Combattuto, come vedemmo, da quella terribile malattia della coscienza moderna, che aveva fatto tante nobili vittime, egli più volte fu sul punto di porre fine ai suoi giorni, e meditò anche qual fosse la più poetica maniera di recare ad atto il feroce proposito. Ma, più generoso di Werther e di Jacopo Ortis, che vollero uccidersi avendo ancora una madre, egli si ricordò sempre a tempo di avere un padre e una patria, e che dunque doveva ancor vivere. È vero che per l’Ortis una delle cagioni del suo volontario morire fu la caduta della patria; tuttavia, quand’anche questa ne fosse stata cagione sola ed unica, rimarrebbe sempre incomparabilmente più grande l’atto di chi, dominando il proprio dolore, aspetta il tempo di morire combattendo per quella.
Predestinato alla più bella delle glorie. Combattuto, come vedemmo, da quella terribile malattia della coscienza moderna, che aveva fatto tante nobili vittime, egli più volte fu sul punto di porre fine ai suoi giorni, e meditò anche qual fosse la più poetica maniera di recare ad atto il feroce proposito. Ma, più generoso di Werther e di Jacopo Ortis, che vollero uccidersi avendo ancora una madre, egli si ricordò sempre a tempo di avere un padre e una patria, e che dunque doveva ancor vivere. È vero che per l’Ortis una delle cagioni del suo volontario morire fu la caduta della patria; tuttavia, quand’anche questa ne fosse stata cagione sola ed unica, rimarrebbe sempre incomparabilmente più grande l’atto di chi, dominando il proprio dolore, aspetta il tempo di morire combattendo per quella.


Il nostro Luigi, che pareva nato per non essere altro che uno dei martiri del pensiero e delle passioni, descritti dalla migliore poesia moderna, finì con appartenere anche a quell’altra specie di martiri, cui
Il nostro {{AutoreCitato|Luigi La Vista|Luigi}}, che pareva nato per non essere altro che uno dei martiri del pensiero e delle passioni, descritti dalla migliore poesia moderna, finì con appartenere anche a quell’altra specie di martiri, cui