Pagina:L'aes grave del Museo Kircheriano.djvu/84: differenze tra le versioni

 
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III. e IV. vi sono altre sei monete mancanti d'ogni segno di valore, cinque delle quali esser non sembrano se non oncie e semoncie.
III. e IV. vi sono altre sei monete mancanti d’ogni segno di valore, cinque delle quali esser non sembrano se non oncie e semoncie.


Grave è il dispiacere che noi sentiamo del disordine di queste tavole e forse più grave è il danno che ne risentiranno le nostre dottrine, perchè crediamo che non vi mancherà chi voglia da questa confusione prendere pretesto d'assalirci e combatterci anche in quelle parti in cui i monumenti ci hanno ajutati a rinvenire quell'ordine, nel quale sta la vera scienza. Il fervido amore di patria, che ne ha rendute leggere e gioconde le fatiche durate per giungere al fine di questa prima giornata dell'aspro cammino, ne darà costanza a sostenere le arduità che in appresso ci aspettano. Il filo che solo può trarci fuori da un tal labirinto, sono le monete che mancano a questo medagliere. Con esse alla mano queste tavole rigetterebbono il nome che abbiam loro imposto d<nowiki>'</nowiki>''Incerte'', e si ordinerebbono a' luoghi loro convenienti. I possessori di anelli tanto necessarj a tessere le nostre catene o serie di ''aes grave'' ce li facciano conoscere, che con noi professeranno a loro la più sincera gratitudine quanti sono i veri italiani e i dotti amatori di questi nobilissimi studj.
Grave è il dispiacere che noi sentiamo del disordine di queste tavole e forse più grave è il danno che ne risentiranno le nostre dottrine, perchè crediamo che non vi mancherà chi voglia da questa confusione prendere pretesto d’assalirci e combatterci anche in quelle parti in cui i monumenti ci hanno ajutati a rinvenire quell’ordine, nel quale sta la vera scienza. Il fervido amore di patria, che ne ha rendute leggere e gioconde le fatiche durate per giungere al fine di questa prima giornata dell’aspro cammino, ne darà costanza a sostenere le arduità che in appresso ci aspettano. Il filo che solo può trarci fuori da un tal labirinto, sono le monete che mancano a questo medagliere. Con esse alla mano queste tavole rigetterebbono il nome che abbiam loro imposto d<nowiki></nowiki>''Incerte'', e si ordinerebbono a’ luoghi loro convenienti. I possessori di anelli tanto necessarj a tessere le nostre catene o serie di ''aes grave'' ce li facciano conoscere, che con noi professeranno a loro la più sincera gratitudine quanti sono i veri italiani e i dotti amatori di questi nobilissimi studj.


Sono in quattro tavole trenta monete, le quali secondo le nostre pratiche osservazioni tutte quasi appartengono alla provincia per la quale ci andiamo aggirando. Ne' quadranti che sono sette, truovasi la massima varietà. Di essi uno solo a noi si palesa come di popolo oltramontano od adriatico: tutti gli altri sei pajono delle genti tirreniche stanziate tra il Tevere ed il Liri. Siccome poi il fatto ne ha convinti, che niuna serie ha più che un quadrante; così da questi sei potrebbesi argomentare che oltre la serie romana, le quattro latine, la rutula, la volsca, l'aurunca e la tiburtina, delle quali finora abbiam tenuto discorso, ben altre sei serie di ''aes grave'' proprio contasse un tempo questa provincia.
Sono in quattro tavole trenta monete, le quali secondo le nostre pratiche osservazioni tutte quasi appartengono alla provincia per la quale ci andiamo aggirando. Ne’ quadranti che sono sette, truovasi la massima varietà. Di essi uno solo a noi si palesa come di popolo oltramontano od adriatico: tutti gli altri sei pajono delle genti tirreniche stanziate tra il Tevere ed il Liri. Siccome poi il fatto ne ha convinti, che niuna serie ha più che un quadrante; così da questi sei potrebbesi argomentare che oltre la serie romana, le quattro latine, la rutula, la volsca, l’aurunca e la tiburtina, delle quali finora abbiam tenuto discorso, ben altre sei serie di ''aes grave'' proprio contasse un tempo questa provincia.


Rimettiamo il giudicare in particolare di ciascuna, quando il medagliere di questo Collegio Romano siasi fatto più ricco. Per ora ci terremo contenti ad un breve cenno intorno a' due assi, i quali pure sembra che incomincino a rivelarci una qualche cosa di se. Il primo che è quello dal leone col parazonio in bocca e dal busto di cavallo, è richiamato dalla moneta coniata in bronzo e disegnata nella Tavola XII. sotto il n. 18. e da quella in argento del n. 20. Il secondo ne dà a vedere quell'Apollo incoronato d'alloro che nella Tavola XII. è inciso sotto il n. 16., e nel rovescio quel gallo che truovasi su le monete delle città poste su la sinistra del Liri, Aquino, Sessa, Tiano e Calvi.
Rimettiamo il giudicare in particolare di ciascuna, quando il medagliere di questo Collegio Romano siasi fatto più ricco. Per ora ci terremo contenti ad un breve cenno intorno a’ due assi, i quali pure sembra che incomincino a rivelarci una qualche cosa di se. Il primo che è quello dal leone col parazonio in bocca e dal busto di cavallo, è richiamato dalla moneta coniata in bronzo e disegnata nella Tavola XII. sotto il n. 18. e da quella in argento del n. 20. Il secondo ne dà a vedere quell’Apollo incoronato d’alloro che nella Tavola XII. è inciso sotto il n. 16., e nel rovescio quel gallo che truovasi su le monete delle città poste su la sinistra del Liri, Aquino, Sessa, Tiano e Calvi.


Ma l'Apollo coniato del n. 16. e del n. 18. e il busto di cavallo del n. 20. sono le insegne de' volsci, come il gallo è insegna delle città campane. Dunque se le nostre monete non sono né volsche, né campane, saranno senza meno d'una qualche gente che ebbe strette relazioni co' campani e co' volsci. Qui il giudizio nostro propende a dare agli equi di Preneste
Ma l’Apollo coniato del n. 16. e del n. 18. e il busto di cavallo del n. 20. sono le insegne de’ volsci, come il gallo è insegna delle città campane. Dunque se le nostre monete non sono né volsche, né campane, saranno senza meno d’una qualche gente che ebbe strette relazioni co’ campani e co’ volsci. Qui il giudizio nostro propende a dare agli equi di Preneste