Pagina:L'aes grave del Museo Kircheriano.djvu/74: differenze tra le versioni

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La testuggine del sestante pare della specie medesima di quelle che anche al presente tanto abbondano nel paese de’rutuli. Ma qui la crediamo scolpita con fine diverso da quello di significare cotale abbondanza, quantunque questo fine ci sia ignoto.
La testuggine del sestante pare della specie medesima di quelle che anche al presente tanto abbondano nel paese de’rutuli. Ma qui la crediamo scolpita con fine diverso da quello di significare cotale abbondanza, quantunque questo fine ci sia ignoto.


Nelle due monete coniate da’ rutuli nel risorger che fecero dalla servitù alla cittadinanza di Roma, osservino gli studiosi con quanta diligenza si volle ricopiata la Venere frigia dell’asse e del dupondio primitivo. Il carattere che qui questa dea presenta non potrà mai confondersi con quello della Venere frigia de’ due primi assi latini. La piccolissima moneta in bronzo porta nel rovescio il cane del sestante fuso; ed anche qui la copia non potrebb’essere più somigliante all’originale. Nella moneta d’argento la vittoria s’accompagna alla Venere; della qual compagnia non è da prendersi alcuna maraviglia quantunque la vittoria non siasi veduta mai né in moneta primitiva de’ rutuli, né in quella de’ latini o degli altri, a cui spettano le altre serie di questa prima classe. La vittoria era già in questo tempo stampata sopra i ''vittoriati'' di Roma ed era pure insegna romana la lupa che allatta i gemelli. I romani del nuovo Lazio levarono anch’essi questa doppia insegna, 1’ una forse in Ardea, e l’altra in un’altra città celebre non meno che Ardea, di cui in appresso parleremo.
Nelle due monete coniate da’ rutuli nel risorger che fecero dalla servitù alla cittadinanza di Roma, osservino gli studiosi con quanta diligenza si volle ricopiata la Venere frigia dell’asse e del dupondio primitivo. Il carattere che qui questa dea presenta non potrà mai confondersi con quello della Venere frigia de’ due primi assi latini. La piccolissima moneta in bronzo porta nel rovescio il cane del sestante fuso; ed anche qui la copia non potrebb’essere più somigliante all’originale. Nella moneta d’argento la vittoria s’accompagna alla Venere; della qual compagnia non è da prendersi alcuna maraviglia quantunque la vittoria non siasi veduta mai né in moneta primitiva de’ rutuli, né in quella de’ latini o degli altri, a cui spettano le altre serie di questa prima classe. La vittoria era già in questo tempo stampata sopra i ''vittoriati'' di Roma ed era pure insegna romana la lupa che allatta i gemelli. I romani del nuovo Lazio levarono anch’essi questa doppia insegna, l’una forse in Ardea, e l’altra in un’altra città celebre non meno che Ardea, di cui in appresso parleremo.