Pagina:Aristofane - Commedie, Venezia 1545.djvu/190: differenze tra le versioni
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perche la governatione de’l popolo piu non è per un’huomo musico, ne anche accostumato, e da bene, anzi è per uno ignorante et odioso. ma non lasciare quello che t’hanno dato i dei ne gli oracoli. |
perche la governatione de’l popolo piu non è per un’huomo musico, ne anche accostumato, e da bene, anzi è per uno ignorante et odioso. ma non lasciare quello che t’hanno dato i dei ne gli oracoli. |
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;Al.: A che modo adunque dice l’oracolo? |
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;De.: Ben per i dei, e variamente, e prudentemente con oscurità parlando, ma quando {{Pt|Biseeto|Birseeto}} che ha torto il muso, havrà tolto con le masselle il dracon pazzo, bevitore di sangue: à l’hora sarà morta l’amaritudine de Paflagoni. e à i venditor di ventriculi dio dà gran gloria, se non volessimo piu presto vendere trippe. |
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;Al.: A che modo adunque queste cose sono per me, insegnami un’altra volta. |
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;De.: Birseeto è questo di Paflagonia. |
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;Al.: Perche ha torto il muso? |
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;De.: Come dice questo, che con le mani storte, e corve rapisce e porta. |
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;Al.: Il dracone poi à che fine? |
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;De.: Questo è chiarissimo, che’l dracone è cosa lunga, e la trippa lunga anchora: e la trippa, e il dracone sono bevitori di sangue. però dice che ’l dracone vince Birseeto, se non sarà accarezzato con parole. |
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;Al.: Questi oracoli m’imbelliscono pure, ma mi maraviglio poi à che modo io sia sofficiente à governare il popolo. |
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<references/></div>{{A destra|De.}} |