Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Per un istituto di ciechi: differenze tra le versioni

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{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II|Delle Odi Barbare Libro II]]<br/>Per un istituto di ciechi|prec=../La madre (Gruppo di Adriano Cecioni)|succ=../Sogno d'estate}}
 
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Quando mirava {{Ac|Omero}} le fulgide a’ dardani campi
pugne, con gli occhi spenti ed immoti al cielo;
 
quando, levata in fredda caligin la fronte, vedeva
{{Ac|John Milton|Milton}} passare su’ mondi vinti Dio;{{r|4}}
 
l’alma del tutto in essi rompeva la inerte de’ sensi
bruma, e ne’ grandi spiriti il sole ardea.
 
Quando Tobia meschino del can riconobbe il latrato
e brancolando porse le bianche mani,{{r|8}}
 
messa dal ciel sovvenne la santa pietà: Rafaele
biondo a’ lassi occhi rese il bel figlio e il lume.
 
Stanno ne l’ampia terra gli eroi del pensiero in disparte:
a Rafaele tende le braccia il mondo.{{r|12}}
</poem>