Epilogo e Conclusione dello scritto intitolato Appello al buon senso pubblico: differenze tra le versioni

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Silvio Gallio (discussione | contributi)
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Per Treviglio esiste una linea determinata fornita di un progetto approvato, onorata di un privilegio, e per la diramazione una linea determinata, tracciata, un progetto compiuto, una concessione provvisoria.
 
Per Bergamo e Monza invece, nessuna linea definitivamente determinata — nessun progetto almeno per una strada a due binarj di guide — nessun progetto approvato da quello in fuori, del tronco da Milano a Monza; ed anche questo ad un solo binario di guide - nessun privilegio a favore della società Ferdinandea anzi da Milano a Monza privilegio per altri; quindi per la società Ferdinandea sicuro il danno di perdere, ad ogni modo, una parte delle utilità della strada da Venezia a Milano, di dover, ad ogni modo, passar sotto il giogo dell’interesse altrui, di doverdo
<ref>Spesa peiper il trasporto di una tonnellata di peso ad
 
Un chilometro di distanza lungo la strada Ferdinandea.
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per ogni tonnellata danno Lire...602,393</ref>
ver perdere tempo e danari in nuovi studj, in nvove discussioni, in nuove domande.
 
Il confronto della linea d Treviglio con la diramazione, e la linea continua di Bergamo e Monza era adunque, ed è il confronto tra il tutto e la parte, e quindi era ed è evidente che la maggiore utilità pubblica ed il maggior vantaggio della società Ferdinandea si colgono per la linea di Treviglio con la diramazione e non per la linea di Bergamo.
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Tra il Lago di Lecco, e i Laghetti di Moggio, di Olginate e di Brivio va salvando Como e Lecco dalle allagazioni — asciuga le paludi di Gera e di Colico — costruisce dei canali navigabili a Brivio ed a Trezzo — pone in moto una navigazione coi piroscafi di ferro a ruota interna — finalmente fa di Trezzo il centro del movimento di tutto il mondo purché si passi per Bergamo. E tutto:
 
''con un così mite dispendio da rendere probabilissimo il vaticinio che un breve intervallo di tempo sia per disgiungere iil suo eseguimento da quello della ferrata Lombardo – Veneta ''(Illust. pag. 36, 37, 38).
 
E tutto questo ''per non mancare al dover suo'', per essere obbediente alla legge propostasi ''di cercare le utilità attuali e sicure — presenti e prossime — di occuparsi delle condizioni presenti come quelle i di cui effetti sono sentiti immediatamente — e di non volersi occupare del futuro.''
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Perchè in una stazione posta gli estremi di una linea, od in una stazione intermedia, sotto alcune condizioni particolari, giova cambiare l’ultima parte dei tronchi della strada attigui alla stazione che fossero orizzontali o discendenti in un piano dolcemente ascendente per facilitare la fermata e la mossa dei traini, la Commissione Castelli, con quella logica ormai nota a tutti, concludendo dal particolare al generale, ed esagerando per di più il principio, afferma, che anche quando si sale continuamente verso una stazione l’accrescere l’ascesa presso alla stazione, portandola se occorre al 5 o al 6 per mille, ben lungi dal l’essere uno scapito, è anzi un vantaggio, e fa di questa sua scoperta regalo a molti ''valenti scrittori ''che non nomina, ed a Seguin che nomina, ma che scrive proprio tutto il contrario.
 
Alla linea di Treviglio scelta, tracciata, livellata, pubblicata colle stampe, e nota a tutti, la Commissione Castelli contrappone, pel cammino di Bergamo, una linea di cui non conosce nè la giacitura, nè la lunghezza precisa, nè i luoghi dove essa trincia i fiumi — nè il numero delle curve, nè i raggi delle curve, nè l’andamento attuale della parte di suolo che percorre, nè le pendenze del piano della strada di ferro che vi la diramazione di ben quattro milioni e mezzo.
vuol costruire sopra: contrappone una linea astratta fantastica, ignota ad essa ed a tutti, che le fu suggerita dagli interessati nella strada di Monza e nella via di Bergamo, che essa trascrisse nel voto, senta riscontrarla, senza tracciarla, senza livellarla aggiungendovi un mentito prospetto di livellazione con una piccola noterella di salvezza alla fine, e postasi così tra la conosciuta linea di Treviglio e la non conosciuta linea di Bergamo, cioè tra ''il noto e l’ignoto'' concluse ''tranquillamente a favore dell’ignoto''.
 
La linea da Brescia a Milano per Treviglio non ha in tutto il suo cammino pendenze che superino il 2.60 per mille. La Linea di Bergamo anche stando a quel prospetto mentito di livellazione, ha per quasi la metà della sua lunghezza pendenze che stanno tra il tre ed il cinque per mille e su questo bel fondamento la Commissione Castelli afferma ''che tenue è la differenza nei declivi a favore della linea Milani;'' e per essa poi salite inutilmente, continuamente, senza alcun ajuto di contropendenze 119 metri è men dannoso che salirne a riprese coll’ajuto di cinque contropendenze 31 soltanto.
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Spinta, a capriccio, la rendita netta della linea totale per Bergamo a sette milioni e mezzo,
 
BE ridotta, a capriccio quella di Treviglio colla diramazione a sei milioni e mezzo soltanto
 
Conclude questo conto esatto e leale, dicendo, che andando per Bergamo, anzichè per Treviglio si guadagna nell’annuo dividendo sopra ogni cento lire di capitale una lira e ventitre centesimi.