Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro II/Capitolo 95: differenze tra le versioni

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<div align="center">''DELL'OFFITIO, ET CURA PARTICULARE DELLA MADRE DI FAMIGLIA CIRCA GLI ADORNAMENTI DELLE FIGLIUOLE.''<br/><br/></div>
 
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Adunque concludendo diciamo che la buona madre di famiglia a cui spetialmente questa cura si appertiene, deve allevar talmente le figliuole che siano pulite, et monde sì, ma non vane, et leggiere, et però con l'esempio proprio insegni loro a disprezzare le bionde, e i mentiti candori, et rossori, non solo mentre sono nella casa paterna, dove niuna apparenza di colorata ragione le può escusare, ma anchora quando saranno maritate, insegnando loro che bruttisima cosa è che una honosta gentildonna si adorni come meretrice, la dove le vere bellezze, et ornamenti d'una savia et degna moglie sono, la castità, la modestia, la verecundia, la taciturnità, et la sobrietà, l'amor del marito, et de i figliuoli, il saper conservar la robba, et dispensarla prudentemente, et altre simili virtù grate a Dio et a gli huomini. Però guardisi la buona madre che la figliuola non veda in lei le vestigia della perditione, ne permetta che gli vadano per casa alcune donne pessime, maestre di queste, et di peggiori inventioni, ma vegli molto di lontano sopra la castità della figliuola sua, conservando principalmente in lei la bellezza dell'anima, acciò possa piacere al celeste sposo, oltra che conservarà anchora la bellezza corporale che traduce di fuori da un'animo virginale, per non dire che quelle che troppo si danno a lo studio dell'adornarsi, si distemperano il capo, et si guastano spesse volte la complessione, et contraheno varie infirmità, et molto più presto ne invecchiano, et quando non ci fosse altro inconveniente che l'essere una donna bene, et vagamente ornata, in luogo publico, una esca del diavolo, et un sasso di ruina, et pietra di scandalo a mille infelici huomini, certo non dovrebbe giamai una donna christiana voler apparir bella, con tanta et si grande offesa di Dio, et perditione dell'anime, ricomperate col prezzo inestimabile del sangue di Giesù Christo.
 
Adunque concludendo diciamo che la buona madre di famiglia a cui spetialmente questa cura si appertiene, deve allevar talmente le figliuole che siano pulite, et monde sì, ma non vane, et leggiere, et però con l'esempiol’esempio proprio insegni loro a disprezzare le bionde, e i mentiti candori, et rossori, non solo mentre sono nella casa paterna, dove niuna apparenza di colorata ragione le può escusare, ma anchora quando saranno maritate, insegnando loro che bruttisima cosa è che una honosta gentildonna si adorni come meretrice, la dove le vere bellezze, et ornamenti d'unad’una savia et degna moglie sono, la castità, la modestia, la verecundia, la taciturnità, et la sobrietà, l'amorl’amor del marito, et de i figliuoli, il saper conservar la robba, et dispensarla prudentemente, et altre simili virtù grate a Dio et a gli huomini. Però guardisi la buona madre che la figliuola non veda in lei le vestigia della perditione, ne permetta che gli vadano per casa alcune donne pessime, maestre di queste, et di peggiori inventioni, ma vegli molto di lontano sopra la castità della figliuola sua, conservando principalmente in lei la bellezza dell'animadell’anima, acciò possa piacere al celeste sposo, oltra che conservarà anchora la bellezza corporale che traduce di fuori da un'animoun’animo virginale, per non dire che quelle che troppo si danno a lo studio dell'adornarsidell’adornarsi, si distemperano il capo, et si guastano spesse volte la complessione, et contraheno varie infirmità, et molto più presto ne invecchiano, et quando non ci fosse altro inconveniente che l'esserel’essere una donna bene, et vagamente ornata, in luogo publico, una esca del diavolo, et un sasso di ruina, et pietra di scandalo a mille infelici huomini, certo non dovrebbe giamai una donna christiana voler apparir bella, con tanta et si grande offesa di Dio, et perditione dell'animedell’anime, ricomperate col prezzo inestimabile del sangue di Giesù Christo.
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