Trattato dei governi/Libro sesto/XV: differenze tra le versioni
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Di nuovo ripigliando il ragionamento diciamo delle cose che conseguitano avendo detto di ciascuno stato e in generale e in particulare, e facciamo questo principio conveniente da dirne. In tutti gli stati sono tre membri, il bene
Il membro, che consiglia debbe esser padrone della guerra, e della pace, delle tregue e leghe da farsi, e da rompersi, delle leggi, della morte, dello esilio, della pubblicazione dei beni<ref>Confisca.</ref>, e del rivedere i conti. È adunche di necessità o che tutti li predetti giudizî si distribuischino a tutti li cittadini, o tutti a certi, come è verbigrazia a un solo magistrato, o a più altri; ovvero che altre delle cose dette, o certe di loro si distribuischino a tutto il corpo dei cittadini, e che certe si distribuischino a certi.
Il distribuirsi adunche i giudizî di tutte le cose dette a tutti i cittadini è ordine popolare, che altro non vuole già il popolo, che una tal parità. E li modi da fare tutti li cittadini partecipi di queste cose sono più. Uno è che dispersè, e non tutti insieme gli faccino, come
Un altro modo è, che tutti insieme si ragunino, e ciò faccino solamente per cagione
Il terzo modo è, che tutti si ragunino alla creazione dei magistrati, e a rivedere i conti, e alle deliberazioni
Il quarto è, che tutti li cittadini convenghino insieme a deliberare di tutte le cose, e che li magistrati niente giudichino: ma solamente proponghino il giudizio. E tale modo è osservato oggi
Ma quando certi sono che ogni cosa amministrano, questo è ordine da pochi potenti, e questo modo ancora egli ha molte differenze. Imperocchè dove
Ma quando a certi di certe cose è permesso il consiglio,
Giova bene a quello stato popolare, che massimamente è tale, che oggi si chiama stato di popolo, e tale è dove il popolo è padrone ancora delle leggi; giova, dico, per meglio deliberare, e per farlo migliore usare quello nelle concioni, che
E agli stati dei pochi potenti è utile o eleggere insieme certi cittadini popolari, o ordinare un magistrato (siccome si usa in molti stati) chiamato anticonsiglieri, o conservatori di legge, per proporre poi nei consigli solamente le cose, che questi innanzi avessino deliberato. Perchè in tal modo il popolo verrà a partecipare del consiglio, e non avrà forza di rompere alcuno ordine di quello stato. Ancora il popolo o ei confermerà le cose messegli innanzi, o ei non farà cosa alcuna contra le deliberate.
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O veramente è bene, che tutti i cittadini sieno fatti partecipi del consiglio<ref>Abbian voto consultivo.</ref>, e che li magistrati soli deliberino.
E debbe tale stato far
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