Rime (Stampa)/Rime varie/CCLXV: differenze tra le versioni

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Il gran terror de le nimiche squadre,
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come hai potuto tu, celeste Padre,
veder degli anni suoi nel più bel fiore,
fra donne imbelli, empia mercé d'Amored’Amore,
cader per man servili, indegne et adre?
Marte il suo bellicoso orrido carme
cangi in sospiri omai, e con lui chiuda
sotterra i suoi trofei, l'insegnel’insegne e l'armel’arme;
o d'essed’esse almen la bella amica ignuda
Venere sua, come più degna, n'armen’arme,
poi ch'ellach’ella è più di lui sanguigna e cruda.
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