Rime (Stampa)/Rime d'amore/XCVII: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75%|data=22 settembre 2009|arg=Poesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Rime (Stampa)/Rime d'amore|Rime d'amore]]<br/><br/>XCVII|prec=../XCVI|succ=../XCVIII}}
 
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O gran valor d'und’un cavalier cortese,
d'averd’aver portato fin in Francia il core
d'unad’una giovane incauta, ch'Amorech’Amore
a lo splendor de'de’ suoi begli occhi prese!
Almen m'avestem’aveste le promesse attese
di temprar con due versi il mio dolore,
mentre, signor, a procacciarvi onore
tutte le voglie avete ad una intese.
I'I’ ho pur letto ne l'antichel’antiche carte
che non ebber a sdegno i grandi eroi
parimente seguir Venere e Marte.
E del re, che seguite, udito ho poi
che queste cure altamente comparte
ond'èond’è chiar dagli espèri ai lidi eoi.
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