Rime (Stampa)/Rime d'amore/LXXXIV: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75%|data=22 settembre 2009|arg=Poesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Rime (Stampa)/Rime d'amore|Rime d'amore]]<br/><br/>LXXXIV|prec=../LXXXIII|succ=../LXXXV}}
 
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<poem>
O sacro, amato e grazioso aspetto,
o più che 'l’l chiaro sol lucenti lumi,
o sangue illustre, angelici costumi,
o alto ingegno, altissimo intelletto,
o colmi di prudenzia e di diletto,
d'eloquenziad’eloquenzia profondi e larghi fiumi,
o finalmente, ond'ioond’io più mi consumi,
d'ognid’ogni grazia e virtù, conte, ricetto,
qual contra a'a’ miei disir stella empia e cruda
già mi vi tolse, ed or vi tien discosto
contra la fé che voi mi deste pria?
O morte dunque queste luci chiuda,
od apritele voi tornando tosto;
perché così non so quel ch'ioch’io sia.
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