Rime (Stampa)/Rime d'amore/LX: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75%|data=22 settembre 2009|arg=Poesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Rime (Stampa)/Rime d'amore|Rime d'amore]]<br/><br/>LX|prec=../LIX|succ=../LXI}}
 
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Quinci Amor, quindi cruda empia Fortuna
m'affligonm’affligon sì, che non so com'iocom’io possa
riparar questa e quell'altraquell’altra percossa,
che mi dànno a vicenda or l'altrol’altro or l'unal’una.
Aer, mar, terra, ciel, sol, stelle e luna,
con quant'haquant’ha più ciascuna orgoglio e possa
a danno mio, a mia ruina mossa,
lassa, mi si mostrò fin da la cuna.
E quel ch'èch’è sol il mio fido sostegno,
per accrescermi duol, fra sì brev'orabrev’ora
partirassi da me senza ritegno.
Almen venisse acerba morte ancora,
mentr'iomentr’io dolente mi lamento e sdegno,
da le man di tant'ostetant’oste a trarmi fòra!
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