Rime (Stampa)/Rime d'amore/CXXXVII: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75%|data=22 settembre 2009|arg=Poesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Rime (Stampa)/Rime d'amore|Rime d'amore]]<br/><br/>CXXXVII|prec=../CXXXVI|succ=../CXXXVIII}}
 
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Prendete il volo tutti in quella parte,
ove sta chi può dar fine a'a’ miei mali
col raggio sol de'de’ lumi suoi fatali,
o sospir, o querele al vento sparte.
E con quanta eloquenzia e con quant'artequant’arte
vi detterà colui c'hac’ha face e strali,
dite a la vita mia pietose quali
dì provo, quando egli da noi si parte.
E se con vostri umili modi adorni
potrete far pietoso il vago aspetto,
ch'ach’a star oggimai con noi ritorni,
non tornate più voi, ch'ioch’io non v'aspettov’aspetto:
rimanetevi pur in que'que’ soggiorni,
e venga a me con lui gioia e diletto.
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