Rime (Stampa)/Rime d'amore/CLXVIII: differenze tra le versioni

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Che bella lode, Amor, che ricche spoglie
avrai d'unad’una infiammata giovenetta,
che t'èt’è stata sì fida e sì soggetta,
seguendo più le tue che le sue voglie,
se per te così tosto si discioglie
da la catena, che l'aveval’aveva stretta,
la qual le piace sì, sì le diletta,
ch'ach’a penar dolcemente par l'invogliel’invoglie?
Non conviene ad un dio l'esserl’esser sì lieve,
massimamente quando il cangiar stato
non è diletto altrui, ma doglia greve.
Ma tu pur segui il tuo costume usato,
e fai la gioia mia fugace e breve,
ritogliendomi il ben che m'haim’hai donato.
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