Rime (Stampa)/Rime d'amore/CLXIII: differenze tra le versioni

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Quando mostra a quest'occhiquest’occhi Amor le porte
de l'immensal’immensa bellezza ed infinita
de l'unicol’unico mio sol, l'almal’alma invaghita
de le sue glorie par che si conforte.
Quando poi mostra a la memoria a sorte
quelle di crudeltà mai non udita,
tutta a l'incontrol’incontro afflitta e sbigottita
resta preda ed imagine di morte.
E così vita e morte, e gioie e pene,
e temenza e fidanza, e guerra e pace
per le tue mani, Amor, d'und’un luogo viene.
Né questo vario stato mi dispiace,
sì son dolci i martìri e le catene;
ma temo che sarà breve e fugace.
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