Rime (Stampa)/Rime d'amore/CCX: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75%|data=22 settembre 2009|arg=Poesie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Rime (Stampa)/Rime d'amore|Rime d'amore]]<br/><br/>CCX|prec=../CCIX|succ=../CCXI}}
 
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<poem>
Veggio Amor tender l'arcol’arco, e novo strale
por ne la corda e saettarmi il core,
e, non ben saldo ancor l'altrol’altro dolore,
nova piaga rifarmi e novo male;
e sì il suo foco m'èm’è proprio e fatale,
sì son preda e mancipio ognor d'Amored’Amore,
che, perché l'almal’alma vegga il suo migliore,
ripararsi da lui né vuol né vale.
Ben è ver che la tela, che m'ordiscem’ordisce,
sempre è di ricco stame; e quindi aviene
che ne'ne’ suoi danni il cor père e gioisce;
e 'l’l ferro è tale, onde a ferirmi or viene,
che si può dir che chi per lui perisce
prova sol una vita e sommo bene.
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