Rime (Dante)/XC - Amor, che movi tua vertù dal cielo: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75%|data=31 agosto 2009|arg=letteratura}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=XC - Amor, che movi tua vertù dal cielo|prec=../LXXXIX - Chi guarderà già mai sanza paura|succ=../XCI - Io sento sì d'Amor la gran possanza}}
 
{{capitolo
:Altre rime d'amored’amore e di corrispondenza
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:Altre rime d'amore e di corrispondenza
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Amor, che movi tua vertù dal cielo
come 'l’l sol lo splendore,
ché là s'apprendes’apprende più lo suo valore
dove più nobiltà suo raggio trova;
{{r|5}}e come el fuga oscuritate e gelo,
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come pintura in tenebrosa parte,
che non si può mostrare
{{r|15}}né dar diletto di color né d'arted’arte.
 
Feremi ne lo cor sempre tua luce,
come raggio in la stella,
poi che l'animal’anima mia fu fatta ancella
de la tua podestà primeramente;
{{r|20}}onde ha vita un disio che mi conduce
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in rimirar ciascuna cosa bella
con più diletto quanto è più piacente.
Per questo mio guardar m'èm’è ne la mente
{{r|25}}una giovane entrata, che m'ham’ha preso,
 
e hagli un foco acceso,
com'acquacom’acqua per chiarezza fiamma accende;
perché nel suo venir li raggi tuoi,
con li quai mi risplende,
{{r|30}}saliron tutti su ne gli occhi suoi.
 
Questo è ne l'esserl’esser suo bella, e gentile
ne gli atti ed amorosa,
tanto lo imaginar, che non si posa,
l'adornal’adorna ne la mente ov'ioov’io la porto;
{{r|35}}non che da se medesmo sia sottile
 
a così alta cosa,
ma da la sua vertute ha quel ch'ellich’elli osa
oltre al poder che natura ci ha porto.
E'E’ sua beltà del suo valor conforto,
{{r|40}}in quanto giudicar si puote effetto
 
sovra degno suggetto,
in guisa ched è 'l’l sol segno di foco;
lo qual a lui non dà ne to'to’ virtute,
ma fallo in altro loco
{{r|45}}ne l'effettol’effetto parer di più salute.
 
Dunque, segnor di sì gentil natura
che questa nobilitate
che avven qua giuso e tutt'altratutt’altra bontate
lieva principio de la tua altezza,
{{r|50}}guarda la vita mia quanto ella è dura,
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mi fa nel core aver troppa gravezza.
Falle sentire, Amor, per tua dolcezza,
{{r|55}}il gran disio ch'i'ch’i’ ho di veder lei;
 
non soffrir che costei
per giovanezza mi conduca a morte;
ché non s'accorges’accorge ancor com'ellacom’ella piace,
quant'ioquant’io l'amol’amo forte,
{{r|60}}né che ne li occhi porta la mia pace.
 
Onor ti sarà grande se m'aiutim’aiuti,
e a me ricco dono,
tanto quanto conosco ben ch'ioch’io sono
'v'io’v’io non posso difender mia vita;
{{r|65}}ché gli spiriti miei son combattuti
 
da tal ch'ioch’io non ragiono,
se per tua volontà non han perdono,
che posson guari star sanza finita.
Ed ancor tua potenzia fia sentita
{{r|70}}da questa bella donna, che n'èn’è degna;
 
che par che si convegna
di darle d'ognid’ogni ben gran compagnia,
com'acom’a colei che fu nel mondo nata
per aver segnoria
{{r|75}}sovra la mente d'ognid’ogni uom che la guata.
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[[de:Amor, che muovi tua virtù dal cielo]]
 
 
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[[de:Amor, che muovi tua virtù dal cielo]]