La città nel mare: differenze tra le versioni
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{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Poesie (Ragazzoni)/Parte quarta|Parte quarta]] - La città nel mare|prec=../Eldorado|succ=../Ad una in Paradiso}}
<poem>
Ecco, la morte
lungi in una città strana e silente
in fondo al remotissimo occidente,
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e intorno, oblïate dalla brezza,
{{R|10}}sotto il ciel, rassegnate a la tristezza,
Raggio di sole mai scende su quella
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delle moli sugli archi trionfali
serra le reggie sugli spalti immani,
{{R|20}}serra i pergoli
e di marmorei fiori, i penetrali
da gran tempo oblïati, serra
ove sono conteste in foggie rare
la viola, la mammola e la vite.
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compagine di torri al suo riflesso,
che il paësaggio par sospeso in aria.
{{R|30}}E intanto, gigantesca,
ultimo della terra giù gagliarda
veglia la Morte, e intensamente guarda.
Templi aperti a fior
si discoprono sotto al poco lume
{{R|35}}che vien dal mare, ma non i gioiëlli
che scintillan negli occhi
entro le tombe in bei paludamenti,
tentan
{{R|40}}Ohimè! Non i più lievi increspamenti
su quella solitudine di vetro;
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forse spira su mare meno tetro;
non un murmure narra che carezza
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terribilmente immobile e sereno.
Ma un brivido per
ed
come se, profondandosi, ogni torre
{{R|50}}di poco dentro
le avesse intorno ridestate e mosse,
ed ogni lor pinnacolo si fosse
ritratto dentro il ciel, lasciando un vano.
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ed allor che tra un pianto non più umano
e fra non più terrene implorazïoni
sarà tutta affondata la città,
{{R|60}}con un inchino la riverirà.
</poem>
{{A_destra|(1845)}}
[[cs:Havran a jiné básně/Město v moři]]
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