Per lo spiritismo/XVI: differenze tra le versioni

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|CapitoloPrecedente= XV. Ma l'ipotesi che sia l'intelligenza di un defunto non si deve escludere a priori come impossibile
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|CapitoloSuccessivo= XVII. Anzi è probabile, perchè le intelligenze occulte, interrogate, dicono generalmente di essere anime di morti
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Dunque sebbene ''a priori'', cioè senza esaminare i fatti, l'ipotesi dell'incosciente del medio sia più naturale, quella dell'intervento dei defunti non si può dire impossibile. Perciò non bisogna dire: «Il medio esiste, e l'anima del morto no, e quindi bisogna ad ogni costo spiegare i fatti colle sole risorse del medio». Bisogna dire invece: «Che il medio esiste, è certo; se l'anima del defunto sopraviva non lo sappiamo: dunque, se si può, bisogna spiegare i fatti medianici col medio; ma se questo assolutamente non basta, ammetteremo tutto quello che è necessario, anche la suggestione mentale, e la telepatia, e i morti, e, se occorre, anche il diavolo».
 
Dunque sebbene ''a priori'', cioè senza esaminare i fatti, l'ipotesil’ipotesi dell'incoscientedell’incosciente del medio sia più naturale, quella dell'interventodell’intervento dei defunti non si può dire impossibile. Perciò non bisogna dire: «Il medio esiste, e l'animal’anima del morto no, e quindi bisogna ad ogni costo spiegare i fatti colle sole risorse del medio». Bisogna dire invece: «Che il medio esiste, è certo; se l'animal’anima del defunto sopraviva non lo sappiamo: dunque, se si può, bisogna spiegare i fatti medianici col medio; ma se questo assolutamente non basta, ammetteremo tutto quello che è necessario, anche la suggestione mentale, e la telepatia, e i morti, e, se occorre, anche il diavolo».
Ora se esaminiamo la questione ''a posteriori'', cioè esaminando i fatti, cominciamo a constatare che l'intervento dei defunti, non solo non si deve dire impossibile, ma si può dire possibile. Infatti la prima circostanza comune ai fatti medianici è che sono segni di intelligenza. Ora è vero che è necessario un medio, il quale è precisamente un essere intelligente, e che a tutta prima ciò fa supporre che l'intelligenza indicata dai fatti medianici sia la sua. Ma, in primo luogo, il medio può esser necessario, senza esser sufficiente, e quindi senza che il defunto sia inutile; la necessità del medio non esclude la necessità del defunto, come nell'acqua la necessità dell'idrogeno non esclude quella dell'ossigeno. Può darsi che il medio fornisca l'energia fisica e il defunto suggerisca il pensiero. Poi il medio scrivente non sa cosa scrive e non dirige i moti della sua mano; in quanto è scrivente, è un automa; presta il suo braccio, come presterebbe la sua penna, ad un'intelligenza che non conosce; quest'intelligenza è dunque occulta; dunque ''può'' non essere la sua; anzi, siccome ''ordinariamente'' non si scrive senza volerlo, è probabile che non sia la sua. Quindi l'incoscienza e passività del medio provano almeno la possibilità del defunto.
 
Ora se esaminiamo la questione ''a posteriori'', cioè esaminando i fatti, cominciamo a constatare che l'interventol’intervento dei defunti, non solo non si deve dire impossibile, ma si può dire possibile. Infatti la prima circostanza comune ai fatti medianici è che sono segni di intelligenza. Ora è vero che è necessario un medio, il quale è precisamente un essere intelligente, e che a tutta prima ciò fa supporre che l'intelligenzal’intelligenza indicata dai fatti medianici sia la sua. Ma, in primo luogo, il medio può esser necessario, senza esser sufficiente, e quindi senza che il defunto sia inutile; la necessità del medio non esclude la necessità del defunto, come nell'acquanell’acqua la necessità dell'idrogenodell’idrogeno non esclude quella dell'ossigenodell’ossigeno. Può darsi che il medio fornisca l'energial’energia fisica e il defunto suggerisca il pensiero. Poi il medio scrivente non sa cosa scrive e non dirige i moti della sua mano; in quanto è scrivente, è un automa; presta il suo braccio, come presterebbe la sua penna, ad un'intelligenzaun’intelligenza che non conosce; quest'intelligenzaquest’intelligenza è dunque occulta; dunque ''può'' non essere la sua; anzi, siccome ''ordinariamente'' non si scrive senza volerlo, è probabile che non sia la sua. Quindi l'incoscienzal’incoscienza e passività del medio provano almeno la possibilità del defunto.
 
 
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