Per lo spiritismo/XII: differenze tra le versioni
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Il miglior modo, anzi il solo modo di risolvere questo problema è, come dicemmo, quello di sperimentare; sperimentar noi e raccogliere e vagliare le testimonianze altrui sui fenomeni medianici sia naturali che sperimentali. Intanto possiamo fare delle ipotesi; anzi dobbiamo farne; perchè, sebbene non debbano entrare nella scienza che dopo essere state verificate
Passiamo dunque brevemente in rassegna le ipotesi che si sono fatte e che si possono fare sulla causa di questi fenomeni.
Delle ipotesi degli antichi può darci
Le ipotesi fatte dai moderni, e fra le quali bisogna scegliere, sono le seguenti:
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1° Ipotesi dell'''allucinazione''; i fenomeni non esistono.
È
2° Ammesso che i fenomeni esistano, si ricorre
3° Quando poi si ammette che non sono nemmeno imposture, si tenta di ricorrere ad
4°
5° Quando
6° E solo quando questa non basti bisognerà ricorrere agli spiriti di altri esseri, che ''mai non fur vivi'', di esseri che non abbiamo mai veduti. Pure anche questa teoria dovrà essere discussa, non perchè abbia alcuna probabilità, ma perchè è sostenuta da numerosi partigiani; bisogna discutere anche con quelli che hanno manifestamente torto. Partigiani di una teoria di questo genere sono quei teosofi i quali, come il Papus, attribuiscono i fenomeni medianici ad ''elementali'', cioè a spiriti inferiori, non umani, a larve, lemuri e folletti, abitatori degli elementi. Questi abitanti degli elementi, adottati dalla filosofia platonica, studiati dagli alessandrini, fatti conoscere in Europa verso il 1100 insieme alla logica bizantina dal Michele Psello, e ammessi poi da Tritemio Agrippa e sopratutto da Paracelso, sono gli autori dei fenomeni medianici secondo il Papus, la Besant e altri teosofi<ref>Per notizie storiche su questi esseri, veder ''Die Elementarwesen'' di Haussen (pseudonimo di Kiesewetter), nello ''Sphinx'' del settembre 1887.</ref>.
Questi non formano che un piccolo gruppo. Ma molto più vasto è il cerchio della Chiesa. I teologi cristiani non negano la realtà dei fenomeni spiritici, anzi se ne fanno
7°
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