Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori (1568)/Francesco e Girolamo dai Libri: differenze tra le versioni
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VITA DI FRANCESCO E GIROLAMO DAI LIBRI PITTORI E MINIATORI VERONESI
Francesco Vecchio dai Libri veronese, se bene non si sa in che tempo nascesse a punto, fu alquanto inanzi a Liberale; e fu chiamato dai Libri per
Miniò dunque costui molti libri di canto da coro che sono in Verona, in San Giorgio, in Santa Maria in Organi et in San Nazzaro, che tutti son belli, ma bellissimo è un libretto, cioè due quadretti che si serrano insieme a uso di libro, nel quale è da un lato un San Girolamo
Questo Girolamo adunque nacque in Verona
Dipinse anco in San Lionardo nel Monte, vicino a Verona, la tavola
Miniò Girolamo molti libri ai monaci di Montescaglioso nel regno di Napoli, alcuni a Santa Giustina di Padoa, e molti altri alla Badia di Praia sul padoano, et alcuni ancora a Candiana, monasterio molto ricco
Facea Girolamo i fiori con tanta diligenza, e così veri, belli e naturali, che parevano ai riguardanti veri. E contrafaceva camei piccoli et altre pietre e gioie intagliate di maniera che non si poteva veder cosa più simile, né più minuta. E fra le figurine sue se ne veggiono alcune, come in camei et altre pietre finte, che non sono più grandi che una piccola formica, e si vede nondimeno in loro tutte le membra e tutti i muscoli tanto bene, che a pena si può credere da chi non gli vede. Diceva Girolamo,
Morì Girolamo
Era in quel tempo il vescovo di Tornai, fiamingo nobilissimo e ricchissimo, venuto in Italia per dare opera alle lettere, vedere queste provincie et apparare le creanze e modi di vivere di qua. Per che trovandosi costui in Padoa e dilettandosi molto di fabricare, come invaghito del modo di fabricare italiano, si risolvé di portare nelle sue parti la maniera delle fabriche nostre. E per poter ciò fare più comodamente, conosciuto il valore di Francesco, se lo tirò appresso con onorato stipendio per condurlo in Fiandra, dove avevano in animo di voler fare molte cose onorate. Ma venuto il tempo di partire e già avendo fatto disegnare le maggiori e migliori e più famose fabriche di qua, il poverello Francesco si morì, essendo giovane e di bonissima speranza, lasciando il suo padrone, per la sua morte, molto dolente. Lasciò Francesco un solo fratello, nel quale, essendo prete, rimane estinta la famiglia dai Libri, nella quale sono stati successivamente tre uomini in questa professione molto eccellenti. Et altri discepoli non sono rimasi di loro che tenghino viva
Io sapeva bene alcune cose dei sopra detti eccellenti e nobili artefici veronesi, ma tutto quello che
E questo sia il fine delle vite dei detti veronesi, di ciascuno
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