Le rime della Selva/Parte seconda/Il mio romitaggio: differenze tra le versioni

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<poem>
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Sotto un tettuccio di stoppia.
 
Accanto, un po'po’ d'orticellod’orticello,
Pien di legumi e di fiori,
Fiori di tutti i colori,
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Ancora, su un davanzale,
All'ariaAll’aria, al sole, un modesto
Vaso, o vogliam dire un testo,
Di maggiorana nostrale.
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E fargli fare le fusa.
 
E basta. Che c'èc’è bisogno
D'altroD’altro? Io, quando mi vedo
In mezzo a troppo corredo,
Io, che ho da dir? mi vergogno.
 
Mi sembra d'essered’essere allora,
Non il padrone, ma il servo,
E m'avviliscom’avvilisco e mi snervo
Dove più d'und’un si ristora.
 
Starei quassù tutto l'annol’anno,
Come un asceta giocondo
Ch'abbiaCh’abbia detto addio al mondo
E a quei che dentro vi stanno.
 
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Benedirei gli uccelletti.
 
L'acquaL’acqua berrei della fonte;
Piluccherei con piacere
Le bacche rosse, le nere,
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Ad ascoltare il susurro
Del vecchio bosco, a guardare
L'erbeL’erbe, i fiori, l'acquel’acque chiare,
Le nuvole, il cielo azzurro. —
 
Bipede di polpe e d'ossad’ossa
(Assai più ossa che polpe),
Commisi anch'ioanch’io le mie colpe,
E alcuna forse un po'po’ grossa.
 
Ma non perciò mi sgomento:
A tutto ci si rimedia:
E se un rimorso t'assediat’assedia,
Basta tu dica: Mi pento!
 
Eh sì, mi pento e prometto
Di non cascarci mai più,
E d'esserd’esser anzi perfetto
(O quasi) in ogni virtù.
 
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Confesserei a me stesso;
Poi, col mio bravo permesso,
Mi darei l'assoluzionel’assoluzione.
 
Chè uomo ben confessato,
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Sarebbe la mia preghiera,
Non latina, ma toscana,
Senz'arzigogoliSenz’arzigogoli, piana,
E soprattutto sincera,
 
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Sì, vi ringrazio, e vi prego
D’usarmi un po’ d’indulgenza,
D'usarmi un po' d'indulgenza,
Quando alla vostra presenza
Verrò, finito l'impiegol’impiego.
 
L'impiegoL’impiego (povere spalle!
Con quel peso andare attorno!)
L'impiegoL’impiego di perdigiorno
''In hac lachrimarum valle.'' —
 
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E io gli direi: Mio caro,
Trova chi n'abbian’abbia ancor voglia:
Io.... ho mangiato la foglia: —
E sai che il tempo è denaro.
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