La Cortigiana (1525)/Atto primo/Scena quattordicesima: differenze tra le versioni
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{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[La Cortigiana (1525)/Atto primo|Atto primo]]<br />Scena quattordicesima|prec=../../Atto primo/Scena tredicesima|succ=../../Atto primo/Scena quindicesima}}
''Parabolano e Rosso.''
;Parabolano: Dove
;Rosso: A la taverna, salvando
;Parabolano: Che faceva ella?
;Rosso: Parlava con don Cerimonia spagnolo, e dicevano de andare a cena a non so che vigna; et io feci come la gatta de Masino.
;Parabolano: Come faceva la gatta di Masino?
;Rosso: Chiudeva gli occhi per non pigliare i topi.
;Parabolano: Tal mi cocessi altra fiamma,
;Rosso: Infine gli è un peccato a fare piacere a un gran maestro, perché gli vien a noia ogni cosa.
;Parabolano: Oimè, che colei
;Rosso: Non vi dissi io che
;Parabolano: Or taci: ascoltami.
;Rosso: Or dite,
;Parabolano: Sai tu la casa di Messer Ceccotto?
;Rosso: Di quel pazzo? Signor sí.
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;Parabolano: Son buoni a mangiare i gatti, furfante?
;Rosso: Se voi li mandate dieci carciofi, vi serà schiavo.
;Parabolano: La peste che
;Rosso: Donatili doi fiaschi di Mangiaguerra; oh, il Riccio de la Lepre
;Parabolano: Fai conto che debba essere un imbriaco come te, bufolaccio? Or non mi rompere la testa,
;Rosso: Ne saperò dire piú
;Parabolano: Deh, spàcciati, matto spacciato, ma porta prima questa vesta a Valerio, e io entrarò nella stalla a vedere quei turchi che mi son stati mandati a donare dal conte di Verucchio.
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