I rossi e i neri/Secondo volume/XXXIII: differenze tra le versioni
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- Qui, Aloise, qui; presso di me, che io vi veda in volto, che io non vi perda un istante!
- Eccomi, ai vostri piedi, mio secondo padre! - Così dicendo, Aloise si lasciò cadere su di uno sgabello presso il canapè, su cui il duca di Feira era venuto a sedersi spossato. Su quel canapè usava sedersi, su quello sgabello posare i piedi sua madre. E la madre era là, presente in tutte quelle cose che aveva toccate, presente in
- Questo colloquio è triste, assai triste; - ripigliò poco stante il vecchio gentiluomo; - ma in esso è tuttavia il primo lampo di gioia che illumini un tratto le tenebre della mia sconsolata esistenza. Non fate che mi sparisca sì tosto; consentite che questo
- Mia madre è morta quel giorno! - esclamò esterrefatto Aloise.
- Sì,
- A mia madre?
- A lei. Ma io debbo narrarvi ordinatamente ogni cosa. Il cuore mi sanguina, ma non importa; il figlio di Eugenia Vitali udrà la mia confessione, e mi compiangerà; il figlio di Alessandro Montalto vedrà se io meriti il dolce nome che egli
- Scherno atroce della fortuna! - ripigliò il duca di - Feira. - Ella non
- Oh madre mia; madre mia! - proruppe lagrimando Aloise.
- Venerate la sua memoria; per essa il vostro petto sia un tempio, il vostro cuore un altare; ella era cosa di cielo; - soggiunse il duca, con quella sua immaginosa breviloquenza. - Ed io, vedete, avrei pur potuto risponderle: «no, è impossibile; perduta voi, il mio cuore si spezza;» lo avrei potuto, perchè lo pensavo allora, e così fu veramente. Ma non lo feci; una frase come quella sarebbe stata una inutile crudeltà, una codarda vendetta, la frecciata del Parto fuggente. Non lo feci, dico; tacqui e partii; quel giorno io
- Nobile cuore! - esclamò Aloise, stringendogli affettuosamente le mani. - E mio pa.... (voleva dire mio padre, ma si rattenne) e il marchese di Montalto non seppe di quel dialogo?
- Lo seppe da vostra madre, che non aveva segreti per lui. Egli cercò sdegnato di me. Non conoscendomi, egli aveva ragione; io
Aloise crollò mestamente il capo. Egli vedeva in quelle parole sè stesso.
- Vincevo, - continuò, con accento
- Ah! - interruppe il giovane. - Ben ravviso la mia santa madre, memore del vostro sacrifizio, certa di avere in voi un amico.
- Sì; - disse sospirando il duca di Feira, - e quella lettera che mi fu tanto dolorosa, mi ricompensò pur largamente di tante amarezze patite. Ma uditemi. Dopo avere aspettato senza frutto una lettera del lontano amico e, ingiustamente accusandolo, avevo rifatta la strada e valicate di bel nuovo le Ande, ero andato a imbarcarmi per
Così dicendo, il vecchio gentiluomo porse ad Aloise un foglio che aveva tolto dal seno. Il giovine lo afferrò sollecito, lo aperse con mano tremante, lo baciò divotamente e lesse:
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«13 novembre, 1853.
«Vivete voi, Cosimo? Io mi sento morire. Appena questa lettera vi giunga (e ne ho certezza, poichè Dio vorrà appagare il voto
«Lo amerete voi, il mio Aloise? Il cuore, che non inganna, mi dice di sì. Ricusaste di vederlo bambino, e fu una gran pena per me. Speravo quel giorno che
«Il mio Aloise, quanto è bello, altrettanto è savio e costumato, e così
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Qui Aloise si fermò; che gli si annebbiarono gli occhi; ripose lo scritto prezioso tra le mani del duca, e gridò tra i singhiozzi: - mia madre! mia povera madre! -
Il duca di Feira non si provò a confortarlo, non disse parola;
- Questa lettera giunse troppo tardi al ricapito; - proseguì egli, dopo alcuni istanti di pausa; - si era smarrita, non so come, e pervenne a Rio Janeiro quando io ero già partito
- Sì, lo ricordo; - soggiunse Aloise. - Otto giorni innanzi che ella morisse, i medici avevano notato un miglioramento. Fu il miglioramento della morte. Ella se ne giovò per scendere dal letto, e passò due ore a scrivere; indi, poichè la giornata era tiepidissima come di primo autunno, uscì a respirare un
- Oh, come io la ravviso! - gridò Cosimo in un impeto di adorazione che lo trasfigurò agli occhi del giovine. - Come ella si mostra a me nelle vostre parole, qual era fanciulla, quale rimase mai sempre, quale la dipingono alla mia mente le pagine
- Oh padre mio! - proruppe soggiogato Aloise. E
- Vivrete, non è egli vero? vivrete per lei?
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- E per voi! - ; gridò! il giovine, con accento di tenerezza sublime.
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