Fermo e Lucia/Tomo Terzo/Cap VIII: differenze tra le versioni
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A queste parole giunse egli alla soglia del palazzo del Capitano di Giustizia. Entrò, salì, fu introdotto e fece ad un ufiziale, la sua relazione, come era capitato all'osteria uno che non aveva voluto dare il suo nome, e come egli oste dopo d'averlo ammonito di obbedire alle gride, dovette tacere per non far nascere uno scandalo.▼
▲A queste parole giunse egli alla soglia del palazzo del Capitano di Giustizia. Entrò, salì, fu introdotto e fece ad un ufiziale, la sua relazione, come era capitato
«Lo sapevamo», rispose l'ufiziale, con aria di importanza e di mistero: «ma voi avete ben fatto di compiere il vostro dovere. Ora badate a non lasciarlo partire costui».▼
▲«Lo sapevamo», rispose
«
«Va bene, va bene», rispose l’ufiziale, il quale con tutta la sua arroganza non aveva potuto a meno di non tremare un po’ in tutta quella giornata, e non sapeva ancora bene a che punto le cose si fossero. L’oste ne andò pei fatti suoi.
La prima informazione, come il lettore se n'è addato certamente, era venuta da quella falsa guida, la quale, per darne piena contezza, non era niente meno che un bargello travestito, in traccia d'uno che gli desse una occasione di farsi onore e merito, eseguendo gli ordini assai difficili che gli erano imposti: e quest'uno fu il nostro povero Fermo.▼
▲La prima informazione, come il lettore se
Nel momento in cui la sommossa era al maggior grado di fermento e l'assedio posto alla Casa del Vicario, molti magistrati, scapolando furtivamente per vicoli, e per vie deserte s'erano riuniti nelle sale del consiglio segreto, e quivi avevano consultato non senza tremore sulla urgenza del caso. I pareri erano varj, proposti con esitanza, e abbandonati facilmente, e non si conchiudeva, ma quando sul declinar del giorno venne la relazione, che il Vicario era in salvo, che la folla cominciava a dissiparsi, un vecchio machiavellista del consiglio segreto: «ah!» disse, «signori miei: ora il partito è chiaro: centomila pani, e quattro capestri». Tutto quello che fu detto da poi non fu che un commento a queste parole, e deliberazione sul modo di condurle ad effetto. Si ordinò che fossero mandate guardie ai forni rimasti intatti fin allora, per assicurarli, e per obbligare i fornaj a far pane in abbondanza per l'indomani. Furono destinate persone autorevoli, e accette al popolo, le quali di buon mattino assistessero ai forni in uno colle guardie, e aggiungendo la persuasione alla forza, cercassero di regolare la distribuzione del pane, e mantenessero la tranquillità: il prezzo del pane fu riabbassato a quella prima tassa immaginata dal Ferrer. Si mandarono soldati a sgombrare la via dov'era la casa del Vicario, dai pochi che v'erano rimasti: e la via fu quindi sbarrata, e i soldati vi si posero a stazione, per togliere alla sedizione il campo dov'ella aveva già ottenuta una vittoria, e dove probabilmente ella si sarebbe presentata di nuovo per ricominciare la battaglia. Finalmente furono spediti attorno tutti i membri di quella che il popolo chiamava onorata famiglia con l'ordine di metter le mani su qualcheduno dei capi, o dei più turbolenti, ma però in modo che il colpo fosse sicuro, e non potesse dare occasione ad un nuovo ribollimento.▼
▲Nel momento in cui la sommossa era al maggior grado di fermento e
L'ordine era più facile da darsi che da eseguirsi: e per non parlare che di ciò che si lega alla nostra storia, quel falso Ambrogio aveva girato lungo tempo qua e là, su e giù, sempre in mezzo alle occasioni, senza poterne cogliere una, vedendo i rei a centinaja, senza poterne fare un prigione, e si rodeva come un cacciatore che viaggiando vegga levarsi a destra e a sinistra, dalle macchie, tordi, starne, e pernici, e non abbia lo schioppo con sè; quando gli capitò nelle ugne il povero Fermo, e vi rimase, come abbiamo veduto. Il bargello malandrino andò tosto a riferire, come aveva colto in flagranti uno che predicava, come l'aveva condotto all'osteria, come quegli aveva negato obbedienza alla grida, ricusando di dare il nome, come poi egli uomo benemerito glielo aveva cavato di bocca, e come finalmente la bestia era nel covo, e non si trattava che di andarla a prendere. Il Capitano di giustizia, avrebbe voluto che fosse presa subito subito senza tardare: — ma —, pensava egli, mettendo di tratto in tratto la mano sulla sua bernoccola: — bisogna prima assicurarsi che tutte le cose sieno quiete. — All'aurora tutto era disposto in modo che non si credeva più che la forza potesse trovare ostacoli, e allora fu spedito il bargello con un notajo e due birri all'osteria della luna piena. Saliti alla stanza di Fermo, che dormiva, il bargello lo riconobbe, disse al notajo: «è l'uomo», e partì. Fermo russava già da sette ore, e non avrebbe finito così presto, se una mano che gli scoteva la spalla, e una voce che gridava: «Fermo Spolino», non lo avesse fatto risentire.▼
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Aperse gli occhj a stento, e guatò: era giorno fatto e la luce che entrava per le impannate fece vedere a Fermo un uomo ravvolto in una cappa nera stargli al capezzale da un lato, e due in farsetto armati, l'uno dall'altro lato del capezzale, e l'altro a piedi del letto. Mentre Fermo andava raccapezzando le sue idee, e cercando di ricordarsi delle circostanze che gli pareva di dover sapere, per potere comprendere quelle che gli erano affatto nuove e strane, s'udì dire dall'uomo della cappa nera: «alto, su, Fermo Spolino, alzatevi e venite con noi».▼
▲Aperse gli occhj a stento, e guatò: era giorno fatto e la luce che entrava per le impannate fece vedere a Fermo un uomo ravvolto in una cappa nera stargli al capezzale da un lato, e due in farsetto armati,
«Che vuol dir questo?» disse Fermo quando potè aver la favella, e nello stesso tempo dubitando che fosse un sogno, scuoteva la testa e dimenava tutte le membra per destarsi affatto.
«Ah! avete inteso una volta, Fermo Spolino?», disse
«Fermo Spolino!» disse Fermo Spolino. «Chi
«Meno ciarle, e su!» disse uno di quei birri.
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«Se non fate presto...»
«Voglio sapere perché vengono a fare questa sorpresa a un galantuomo. Che cosa ho fatto? parlino: io son uomo che intende la ragione, e darò conto di tutto». Ma i birri fattisi bruscamente vicini a Fermo stavano per porgli le mani addosso, quando egli gridò: «non toccate la carne
«Dunque alzatevi subito», disse il notajo.
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«Ebbene mi alzerò», disse Fermo; «ma io non voglio andare dal Capitano di giustizia. Io non ho che fare con lui. Voglio esser condotto da Ferrer; quello lo conosco, e saprò fare intendere le mie ragioni».
«Presto, vestitevi, venite con noi, e direte tutta la vostra ragione a vostro
Fermo, vedendo che la resistenza era inutile, tolse sul letto i suoi panni, e cominciò a vestirsi, cercando intanto di scoprire la cagione di un avvenimento così nojoso e così inaspettato: ma la sua mente ravvolgendosi per cercarla fra le memorie della sera antecedente, si confondeva, come un padre che
«Se non si trattasse che di dire il mio nome... jeri sera, veramente io era un
«Bravo, bravo figliuolo», disse il notajo, «voi pensate con giudizio: se farete le cose con garbo ne uscirete presto e bene; ma lo direte a chi ha
«Ham!» disse, o piuttosto fece Fermo scotendo la testa, e ricominciò a pensare — Diamine! Che cosa fanno tutti quei buoni fratelli di jeri? mi lasciano in ballo a questo modo! — Fra questi pensieri stava egli di tempo in tempo con le mani alzate tra un bottone e
Chiuse
«La lettera è qui», disse il notajo traendola di seno in fretta, e senza pensare in quel momento a ribattere
«Questa appunto», rispose Fermo, stendendo la mano per prenderla.
«Piano, piano», disse il notajo; «ho piacere che
«Voglio la mia lettera», disse Fermo: «che bricconeria è questa? a forza di trattare coi ladri, avete imparato il mestiere».
I birri volevano gettarsi addosso a Fermo; ma il notajo, sporgendo in fuori il mento e la mandibola inferiore, allargando le narici, sbarrando gli occhi, e scotendo il capo in fretta, fece loro intendere di non muoversi.
«Che tradimento è questo?» sclamò Fermo, «a un galantuomo par mio!...» Ma i due amici stringendo i manichini gli fecero sentire che con essi si poteva non solo tenere un rassegnato, ma ancora martoriare un ricalcitrante; e nello stesso tempo il notajo, raccomandando ai birri di non far male a quel povero giovane, cercava di persuaderlo con buone parole. Fermo vide che fin tanto che egli si trovava solo con quei tre, era follia il competere, fece la gatta morta, e disse: «andiamo».
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— Andiamo — soggiunse fra sè, — e vedremo se quei fratelli di jeri son tutti morti.
«Andiamo», disse il notajo, con un volto tutto grazioso: «fidatevi di me che vi voglio bene; e voi», continuò rivolto ai birri, «non lo stringete, è un buon figliuolo e mi preme; andiamo quietamente», disse ancora a Fermo, «non fate vista di nulla, non guardate né a destra né a sinistra, e nessuno
Il fine di quella ammonizione era di persuader Fermo a lasciarsi condurre tranquillamente, ma
Usciti nella via, Fermo tra i due birri, e il notajo dietro, Fermo cominciò tosto a gettare la testa a destra e a sinistra, guardando con ansia se
La brigata si fermò sulla via, ma i birri stringendo pur Fermo, lo strascinavano nel mezzo, e affrettavano il passo: la brigata allora si volse, e si divise, altri a fianco, altri dietro guardando pure e ascoltando: quegli che erano sparsi nella via accorrevano, e si faceva folla. Il notajo tutto tremante, cercava di rimandare quegli che gli si avvicinavano, dicendo: «è un malandrino, un ladro colto sul mestiere, che svaligiava la casa
«Bravi fratelli», gridava Fermo: «saldi, ancora un momento, ahi! strappateli, fate che mi lascino, siamo fratelli».
Il notajo veduta la mala parata, si fermò, e poi si volse indietro, per uscire da quella parte dove il concorso era ancor rado, cercando intanto di far
«Uh! corbaccio!» rispose invece
Quando Fermo si vide tolto alle ugne dei suoi guardiani, e confuso nella folla dei suoi liberatori, si scosse i manichini dai polsi, e il primo suo pensiero fu di approfittare di quella confusione, per fuggire in luogo di salvamento. Si ricordò tosto che il suo nome era scritto sui libracci del Capitano di giustizia, e fece ragione
Finalmente, come la necessità aguzza
«Eh! amico», rispose frettolosamente
«Bene, e per andare alla porta orientale?»
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«Niente, niente», disse il cortese preoccupato, e continuò la sua via.
Fermo con un passo più sicuro, e più spedito entrò per quella che gli era stata segnata, giunse alla piazza del duomo,
Quetata un poco la paura, sorsero nel suo cuore mille pensieri di rimprovero, mille di sollecitudine per
Col conforto di questa riflessione, entrò in una osteria per ristorarsi con qualche cibo, e per riposarsi, seduto però, e fin che durava il giorno; perché ai letti ed alle notti
«Eh! eh!» diceva uno, «i milanesi non son mica uomini di stoppa: e non la finiranno prima che sia loro fatta ragione davvero».
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«Sì», ripigliò un altro; «ma gli sarà fatto il processo».
«Stiamo un
«Basta», riprese il primo: «si potrà vedere: mi pento di non essere andato a Milano, questa mattina».
«Se vai domani, vengo
A questo punto della conversazione si sentì il passo
Accorsero nella strada, si affollarono a gara attorno
«Eh! eh! ecco quelli dalle notizie», disse il mercante, «quelli che le vanno fiutando, come i bracchi le pernici. E poi, e poi, le saprete voi a
«Davvero che non sappiamo niente», disse il più antico di quei conoscenti.
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«Ma oggi, che cosa è accaduto?»
«Ah oggi», disse il mercante, sedendo. «
«Niente».
«Niente davvero? dunque vi racconterò io. Oste, il mio boccone solito, e presto, perché voglio coricarmi subito, e domattina pormi in viaggio per tempo. Oggi, poco mancò che la giornata non fosse brusca, come quella di jeri. Ma, un
«In fine che cosa è accaduto?» domandarono in una volta due o tre di quegli ansiosi.
«Abbiate pazienza», disse il mercante, «che se
«Oh bravo!»
«Dovete dunque sapere», cominciò il mercante, «che questa mattina per tempo cominciarono a congregarsi molti furfanti, gente senza casa né tetto, di quelli che jeri avevan fatto tutto il chiasso; e si misero a girare in troppa per la città, per far numero, e tornar da capo. Da principio fecero bravate e insolenze dove capitavano, far le corna alle spalle ai soldati, fare i visacci ai galantuomini, rompere il muso ai birri: in un luogo strapparono dalle mani dei birri uno che era menato su: un capo popolo che aveva predicato jeri che si avessero a scannare tutti i signori, e tutti i bottegaj: pezzo di briccone! ma se
«Ma?» dissero gli ascoltatori.
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«Tornare indietro».
«Benone: così fecero
«Che?...»
«Che? di abbruciar tutto nella casa, e la casa insieme. Ma un galantuomo ebbe una ispirazione del cielo: entrò nella casa, salì le scale, e trovato per buona sorte un gran crocifisso, lo appese fuori
«Era vero poi?» domandò uno degli ascoltanti.
«Vero come il Vangelo. Volete voi che i canonici venissero in paramenti a dir bugie? Allora, la gente cominciò a sfilare, e i soldati, con buona maniera, gli andarono sparpagliando di più e fecero spazzare la piazza del Cordusio. Ebbene... pareva che non fossero contenti: andavano girandolando per le vie, come se aspettassero
«E fu?...»
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«E la gente che cosa farà?» domandò ancora quegli.
«Anderà a vedere», rispose ancora il mercante. «Avevano tanta smania di veder morire qualcheduno
«
«Non siamo qui tutti?» disse un altro: «la cosa parla da sè».
«Ohe, come andrà per Bartolommeo che è andato a Milano appunto jer
«Se avrà avuto giudizio», rispose il mercante, «ne sarà stato fuori, e non gli accadrà nulla».
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«Se io mi fossi anche trovato in Milano, per caso, per caso», disse un terzo, «me la sarei battuta subito a casa».
«Infatti», ripigliò il primo, «in quei garbugli
«È stata una provvidenza vedete», disse il mercante «che
«Ma per noi foresi non si farà niente?» domandò un altro: «i milanesi a buon conto hanno il pane a buon mercato: e noi, povera gente?»
«Sarà quel che Dio vorrà», disse il mercante, vuotando
«Dunque», disse quegli, «ha da patire il buono pel cattivo?»
«Ma non avete inteso che
«
La conversazione continuava, ma Fermo ne aveva udito a bastanza: egli se ne era stato cheto cheto, con
Ma i pensieri che questi volti stessi facevano nascere, eran
Con questa lanterna magica dinanzi alla mente vegliò Fermo tutta quella notte:
«Amico, volete voi farmi il piacere di traghettarmi
«Volentieri», rispose il pescatore, dopo aver guardato diligentemente intorno se non
Perché nessuno si faccia maraviglia della pronta e discreta cortesia del pescatore, dobbiamo avvertire che
Fermo, posto piede sulla terra di San Marco, respirò davvero; e, alla prima insegna che vide, entrò a ristorarsi col cuore più largo. Sentì quivi pure relazioni e ragionamenti su gli avvenimenti di Milano: a dir vero egli avrebbe potuto rettificare in molte parti i fatti e le riflessioni; ma da quei fatti egli aveva appunto imparato a tacere. Continuò la sua strada, giunse a Bergamo, fece inchiesta di quel suo cugino, e gli si presentò.
Era questi lavoratore di seta, come Fermo, e uno di quei tanti che vedendo mancarsi il lavoro a cagione delle discipline assurde che a quei tempi erano prescritte nel milanese, e dei pesi insopportabili
Lasceremo per ora Fermo, giacché si trova in una situazione tollerabile, e torneremo alla sua e nostra Lucia.
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