Elogio della vecchiaia/XI/Ipsilonne: differenze tra le versioni
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Se leggete i miei libri, conoscete già uno di questi due vecchi felici, perché io ho raccontato un episodio glorioso della sua vita nel mio ''Testa''.
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Sua delizia gastronomica sono i peperoni, dei quali preferisce i più forti e quelli che contendono al corallo le tinte più porporine. Nessun regalo più gradito posso fargli di una dozzina di quei peperoni di Ceilan o di Spagna, che coltivo con tanto amore nella mia Serenella, per diletto dei miei occhi e per farne dono agli amici miei, amanti degli aromi piccanti.
Egli chiama nel suo dialetto ''pevron'' quei bei corni di porpora e li accarezza con le mani callose e li nasconde nella sua vecchia giacca, col gesto comico
Fino a questi ultimi anni ha fatto il pescatore e il barcaiuolo, ma ora ha raggiunto il colmo della felicità, vivendo di rendita.
Una rendita che a un signore non basterebbe per una settimana, ma a lui basta per tutto
Che bella e gioconda cosa è la spiga, seminata da noi, coltivata col nostro sudore e che ci rammenta il bene che abbiamo fatto noi, e il bene che ci vogliono gli altri. Chi non ha mangiato di questo pane, veramente eucaristico, non ha conosciuto una delle gioie più alte concesse
La rendita di cui gode Ipsilonne consta di due cespiti, come direbbe un burocratico della finanza.
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Il primo è una pensioncina che gli feci aver io dal Depretis e che il Crispi aumentò e rese vitalizia. È il premio che il Governo italiano gli ha concesso, per aver salvato la vita di Garibaldi con pericolo della sua. E questo è il premio di un atto eroico, è il premio dato dalla patria a un suo cittadino.
Ed ecco come Ipsilonne vive di rendita e non maneggia più le reti e il remo che come dilettante.
Ipsilonne è il decano di tutti quei veterani della vita e
Io
Quanta felicità in quella creatura povera e vecchia!
Spesso lo vedevo con la sinistra smuovere
Io ho invidiato spesso le lucertole, quando appianando le quattro zampine sulla sabbia ardente, nel pieno del sole, la toccano con la pancia beata, bevendo tutto quel calore e tutta quella luce, con gli occhi socchiusi per la troppa voluttà. Ma la lucertola umana è ancor più felice, perché uomo e perché pensa e raccoglie nel molle letargo di una sonnolenza meditabonda tutte le memorie del passato e tutta la coscienza di un presente felice; senza rimpianti, senza desideri e senza noia.
Chi non può esporsi al sole senza un ombrellino o senza
Chi non ha saputo godersi le delizie inenarrabili di una lucertola, sdraiata
Quando Ipsilonne è stanco di far la lucertola, parla coi suoi coetanei del passato e del presente, avendo sempre qualche nuovo aneddoto di pesca o di marina da narrare. Ha raccontato già cento volte la sua impresa garibaldina, ma vi è sempre chi
Dalla conversazione con i vecchi passa a giuocare con i piccini. I vecchi e i bambini in tutti i tempi si son sempre intesi e hanno sempre goduto della reciproca compagnia. Dandosi la mano, essi chiudono quel circolo in cui si muove e si agita tutta la grande famiglia umana. Essi sono il principio e il fine delle cose; e come col riunire i due opposti elettrodi scocca la scintilla elettrica, così il vecchio, dando la mano al bambino, ristabilisce
E i bambini di San Terenzo conoscono il loro vecchio, che li accarezza, che dà loro un frutto o una tiratina
Le ore dei pasti suonano sempre un
E giunto alla sera, senza essersi mai annoiato, giuoca la sua partita a tresette, ridendo, schiamazzando e riscaldandosi come un giovanotto alle vicende della fortuna o agli errori del compagno.
Egli ha anche un piccolo mondo soprannaturale, che consiste nella messa, cui ascolta ogni domenica, e nella comunione che fa ogni Pasqua. Non ha mai discusso la propria religione, né
Anche la morte è un altro dogma, che non si discute; ma egli non la teme. Quando qualcuno gli augura di toccare il secolo, risponde sempre a una maniera, crollando il capo e sorridendo:
"Sarà quel che sarà", dice egli "tanto pensarci e non pensarci è lo stesso. Quando il frutto sarà maturo, cadrà da sé e la morte lo raccoglierà. Per ora sento di esser ancora acerbo. Anche scrollando
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