Discorso sopra la calamita/Discorso sopra la calamita: differenze tra le versioni
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{{Qualità|avz=75%|data=7 luglio 2008|arg=Fisica}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=|prec=../Intorno a un "Discorso sopra la calamita" del P. D. Benedetto Castelli|succ=}}
{{Centrato|
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All'Ill.<sup>mo</sup> e R.<sup>mo</sup> Mons.<sup>re</sup> Don Ferdinando Cesarini.}}
Che le parti principali, che compongono la gran Macchina
Uno
[car. 192 ''recto''.]
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Riceva V. S. Ill.<sup>ma</sup> tutto dalla prontezza della mia devota servitù.
Conforme a quanto dissi in un altro mio discorso, osservo che la debolezza del nostro Intelletto intorno alle cose naturali, ed anco Geometriche, è tale che venendo noi interrogati di qualsivoglia Problema, se vogliamo rispondere per verità, ed aggiustatamente, non possiamo rispondere meglio che con un sincero e schietto NON LO SO; aggiugnendo: ma quando fusse vera la tale, ovvero la tale proposizione, in tal caso la cosa camminerebbe nel tale ovvero nel tal modo; ed insomma la nostra risposta non può essere assoluta, ma sibbene come si suole dire, ''ex suppositione''. Con un esempio geometrico dichiaro meglio il mio pensiero. Se io fossi interrogato da un perito Geometra del modo
In simil maniera dovendo noi trattare delle proprietà della Calamita, stimo necessario supporre prima qualche verità, dalla quale poi con il discorso si venga a concludere il nostro intento; e sopratutto, per sfuggire
{{centrato|Diffinizione prima.}}
Unirsi due o più corpi insieme, i quali siano
{{centrato|Diffinizione seconda.}}
Corpo bene ordinato ed in sè stesso, ed in rispetto
{{centrato|Supposizione. [car 193 ''recto''.]}}
Conforme a quanto si è accennato di sopra, mi pare che molto ragionevolmente si possa supporre, che questo Gran Globo Terrestre abitato da noi sia una parte principale
{{centrato|Proposizione prima.}}
Il Globo Terrestre ha in sè stesso due parti di tal virtù che lo mantengono sempre in una determinata disposizione in rispetto
Imperocchè, essendo parte principale
{{centrato|Diffinizione terza. [car. 193 ''verso''.]}}
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{{centrato|Avvertimento.}}
Avvertasi che io non intendo
{{centrato|Proposizione terza.}}
Se sarà preso un pezzo di calamita, e sospeso in aria, ovvero collocato
{{centrato|Proposizione quarta.}}
Facendosi la unione di due pezzi di calamita, è impossibile che la parte settentrionale di una si unisca con la settentrionale di
{{Centrato|<nowiki>[</nowiki>[[#Figure|fig. I]]<nowiki>]</nowiki>}}
Siano due pezzi di calamita ''A'' e ''B'' e facciasi, se è possibile,
{{centrato|Corollario.}}
E conseguentemente se a una di queste calamite si attaccheranno altre parti e pezzi di calamita, sempre le parti settentrionali di esse si uniranno con le meridionali, e lascieranno dalla banda esterna la settentrionale per la ragione detta di sopra, in modo tale che tutto il composto sarà un corpo solo, il quale avrà da una banda la virtù settentrionale, e
{{centrato|Proposizione quinta. [car. 195 ''recto''.]}}
Se sarà un corpo per il quale siano disseminati moltissimi e minutissimi corpuscoli di calamita, i quali stiano in quel corpo disordinati con le loro parti principali, cioè settentrionale e meridionale, ma che siano facilmente mobili, e disposti ad essere da debol forza riordinati; ed ordinati che siano rimanghino in quella ordinata disposizione, se non tutti, almeno la maggior parte di loro. Col toccamento che si farà di cotal corpo sopra una parte ossia settentrionale ovvero meridionale di un pezzo di calamita, quel tal corpo acquisterà la virtù calamitica con tal legge, che quella parte di esso che avrà toccata la settentrionale della calamita acquisterà virtù meridionale e
{{Centrato|<nowiki>[</nowiki>[[#Figure|fig. II]]<nowiki>]</nowiki>}}
Sia il corpo tale quale abbiamo detto ''A'', nel quale siano sparsi i corpuscoli di calamita confusamente, cioè non siano ordinati come si è detto. Dico che toccando un estremo di detto corpo [car. 195 ''verso''.] la parte settentrionale della calamita ''B'', quel corpo in quella parte acquisterà virtù meridionale, e
{{centrato|Avvertimento. [car. 196 ''recto''.]}}
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{{centrato|Proposizione sesta.}}
Se due corpi o più, calamitici in primo significato, saranno calamitati col toccamento della medesima parte di un pezzo di calamita, non si potranno unire insieme con quelle due parti che hanno toccata la calamita, nè tampoco con le altre due, ma una di esse si unirà con la contrapposta
{{Centrato|<nowiki>[</nowiki>[[#Figure|fig. III]]<nowiki>]</nowiki>}}
Siano due corpi calamitici in primo significato, quali per maggior dichiarazione siano in forma di saette, e siano calamitati col contatto delle loro cuspidi [car. 196 ''verso''.] dalla parte settentrionale della calamita ''E''. Dico che di tali saette non si può unire la cuspide con la cuspide, nè il calcio con il calcio, ma sibbene la cuspide di una con il calcio
{{centrato|Proposizione settima.}}
Se un corpo calamitico in primo significato, dopo essere stato calamitato col toccamento di una parte della calamita, sarà di nuovo rivoltato con
{{centrato|Proposizione ottava.}}
Se un corpo calamitico nel primo significato sarà calamitato con una sua parte in virtù del contatto di una parte della calamita: voltando noi
Sia
{{centrato|Proposizione nona.}}
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Se un corpo calamitico in primo significato sarà calamitato col toccamento di una parte della calamita in una sua banda, e poi sarà spinto verso quella stessa parte sopra il dorso della calamita, può essere che perda la virtù.
Sia un corpo calamitico in primo significato ''AB'' calamitato col toccamento <nowiki>[</nowiki>[[#Figure|fig. V.]]<nowiki>]</nowiki> di ''B'' e del settentrione ''S'' della calamita ''SM''. Dico che se sarà spinto sopra
{{centrato|Proposizione decima.}}
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{{Centrato|<nowiki>[</nowiki>[[#Figure|fig. VI]]<nowiki>]</nowiki>}}
Sia il corpo ''ABCD'' tale quale abbiamo detto, e ci sia immerso dentro un globo di calamita ''SM''. Dico che il corpo ''ABCD'' acquisterà la virtù calamitica e la conserverà mentre gli sarà presente la calamita ''&c''. Imperocchè essendo la parte S della calamita settentrionale, è necessario che tutti i corpuscoli sparsi nel corpo ''ABCD'' dalla banda ''B'' si unischino con le loro bande meridionali alla settentrionale della calamita, cominciando
[car. 199 ''recto''.]
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{{centrato|Avvertimento.}}
Notisi che risedendo primieramente la virtù
{{centrato|Proposizione undecima.}}
Se sarà un corpo calamitico in primo significato, e sarà sospeso in modo che possa liberamente girare e rivolgersi in se stesso, e orizzontalmente; e presentatogli da vicino un globo di calamita il quale venga girato in se medesimo pure orizzontalmente, sicchè i circoli descritti dalle sue parti siano paralleli
{{Centrato|<nowiki>[</nowiki>[[#Figure|fig. VII]]<nowiki>]</nowiki>}}
Sia il corpo calamitico in primo significato ''AB'' sospeso come si propone, e gli sia presentata la calamita ''SM'', e poi venga rivoltata nel modo detto, in se medesima. Dico che ancora il corpo calamitico si rivolgerà in sè stesso, e, fatta che sarà
La qual cosa deve essere molto ben considerata ed osservata per le nobili e sottili conseguenze che da essa dependono. Adunque ecc. che era quello che si doveva dimostrare.
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{{centrato|Proposizione duodecima. [car. 200 ''recto'']}}
Se sarà collocato sopra la gran calamita un corpo calamitico del primo ordine, e lasciatovelo stare per qualche tempo di tre o quattro e più mesi, finalmente acquisterà la virtù della calamita con le medesime condizioni come se avesse toccata la calamita in modo che quella parte del corpo calamitico, che riguarderà la parte del settentrione, della gran calamita, acquisterà virtù meridionale, e
{{centrato|Avvertimento.}}
Notisi che tutte le cose da noi sin qui dimostrate e considerate si verificano quando
Ora, per poter più facilmente e speditamente trattare di questa materia, non sarà fuor di proposito se noi intenderemo nella nostra gran Calamita la medesima distinzione di parti, e con i medesimi nomi come fanno i Cosmografi, e Geografi. Però chiameremo le due parti principali Poli, e polo settentrionale si dirà quello che sta perpetuamente rivoltato ''verso'' settentrione, e si chiamerà ancora Polo Artico, e Polo Antartico si dirà quello che gli è opposto. Quel circolo massimo, che avrà le sue parti egualmente distanti dai Poli, si chiamerà equinoziale, e così
E questo è quanto per ora intendo di rappresentare a V.S. Ill.<sup>ma</sup> in questa materia, con speranza di potere in altro tempo spiegare moltissime altre considerazioni, le quali sin ora non ho abbastanza maturate. Intanto Ella veda con quanto poco o nessun guadagno mi sono avanzato e per la mia debolezza, e per la grandissima difficoltà di questa materia.
Voglio però avanti di passar più oltre significarle qualmente [car. 201 ''recto''] facendo reflessione a questo mio discorso, ero precipitato in qualche mestizia; poichè, a dire il vero schiettamente, con questi progressi di sopra spiegati non trovavo
È ben vero che quando noi incontrassimo con diligentissime ed accuratissime esperienze che tutto quello che si osserva e si dimostra della nostra supposta gran calamita e delle sue parti, e degli altri corpi calamitici, si verificasse ancora nel Globo Terrestre della Natura e nelle sue parti, avremmo gran probabilità di dire che la nostra Gran Calamita fosse la Terra, e le sue parti fossero parti vere e genuine della Terra naturale; imitando Tolomeo nel principio del suo Almagesto, il quale diffinita e supposta una tal costruzione del corpo
Prima dunque dico che quello, che noi abbiamo spiegato della nostra calamita, si verifica ancora tutto nel Globo Terrestre della Natura, e prima è manifesto che il Globo Terrestre della Natura ha due parti principali opposte fra di loro, le quali si mantengono perpetuamente rivoltate verso determinate parti
Secondariamente, noi abbiamo in natura quel corpo e quella pietra, che comunemente vien chiamata calamita, la quale parimente ha in sè le medesime parti, le quali, essendo libera, si rivolta verso determinate parti della terra, conspirando a una ordinata costituzione del Globo Terrestre. E tutte queste condizioni convengono precisamente alla calamita nostra, conforme a quello che si è dimostrato.
Terzo, le parti di Calamita naturale non si possono mai unire congiungendo le parti settentrionali con le meridionali, nè le meridionali con le meridionali fra di loro, ma sibbene le meridionali con le settentrionali, la qual proprietà è stata dimostrata ancora dalla nostra calamita; e pertanto le nostre diffinizioni e supposizioni convengono con quello che si osserva nella natura. E qui è da [car. 202 ''verso''] notare una cosa che a prima vista pare stravagantissima, ma considerata bene è la medesima che già è stata dichiarata. Se sarà presa una parte di calamita, e pestandola sarà ridotta in arena, quale appunto è la maggior parte di quella arena nera che si usa qui in Roma, ed in molte parti
Quarto, con grandissima probabilità crederei che la sostanza del ferro e
Quinto, è facilissimo render la ragione di tutti gli altri accidenti che si osservano nella calamita della natura, ed osservare che sono similissimi a quelli dimostrati della nostra calamita, come sarebbe quando si fa perdere al ferro la virtù della calamita col toccamento artifizioso della contraria parte a quella che per prima aveva calamitato il ferro; ovvero con muovere destramente il ferro sopra il dorso della calamita in contrario [car. 204 ''recto''.] di quel movimento con il quale
E per intelligenza di quanto sono per aggiugnere metto in considerazione quello che osserva il mio Maestro Sig. Galileo, che è, che dovendo noi con una determinata forza, sia naturale ovvero violenta, muovere un corpo circolarmente, mentre sarà maggiore la circonferenza del circolo che dovrà fare quel corpo, sarà ancora maggiore il tempo che si consumerà in fare la intera revoluzione: e questa verità si osserva in tutti i corpi penduli da un filo, nei quali quelli che pendono da fili più lunghi spendono più lungo tempo nel fare le loro vibrazioni, e più breve quelli che pendono da fili più corti. Parimente lo stesso si vede in quella macchinetta degli orologi chiamata il tempo, con la quale si tempra il tempo detta sua andata e ritornata, portando quei pesi che se le aggiungono ''verso'' li estremi suoi, più o meno lontani dal centro della loro revoluzione, cioè più lontani [car. 204 ''verso''.] quando vogliamo allungare il tempo della loro conversione, e più vicini al medesimo centro quando lo vogliamo abbreviare. Parimenti si vede lo stesso farsi dalla natura nella gran revoluzione
E però ritirandosi noi a più interna contemplazione di tutti i corpi naturali che sono congiunti, adiacenti, o circunfusi a questo globo terrestre, essendo eglino composti di terra, come di materia principalissima e fondamentale, non ci parrà totalmente improbabile di dire che per essi tutti siano sparsi e disseminati corpuscoli di calamita, alcuni anzi moltissimi
Finalmente per un chiaro riscontro della verità del sopra accennato pensiero, cioè che tutti i corpi circonfusi, adiacenti e congiunti al Globo Terrestre siano corpi calamitici, almeno del secondo ordine, se non del primo, mi pare che serva mirabilmente
E questo basti per ora di aver detto. Se con più lungo e maturo studio mi succederà, come spero, investigare altri particolari, o questi stessi dichiararli meglio, di tutti darò parte a V. S. Ill.<sup>ma</sup>. Intanto la prego a scusarmi se in materia tanto alta la mia bassezza è arrivata poco avanti. Sopra il tutto [car. 206 ''verso''] la supplico a non pubblicare a tutti indifferentemente questo mio qualsisia discorso, ed in particolare a quelli che solo si dilettano di contemplare la Natura, e le grandi opere sue sopra i libri, e sopra mazzi di carte, facendone di essi senza discernimento raccolta grande, empiendone con gravissime spese le stanze intere, nè mai si degnano alzare gli occhi alla contemplazione di questo gran libro
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{{Sezione note}}
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