Decameron/Giornata ottava/Novella ottava: differenze tra le versioni
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{{Qualità|avz=75%|data=20 dicembre 2008|arg=Novelle}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Decameron/8a giornata|Ottava giornata]]<br/>Novella Ottava|prec=../Novella Settima|succ=../Novella Nona}}
''Due usano insieme; l'uno con la moglie dell'altro si giace; l'altro, avvedutosene, fa con la sua moglie che l'uno è serrato in una cassa, sopra la quale, standovi l'un dentro, l'altro con la moglie dell'un si giace.''▼
▲''Due usano insieme;
Gravi e noiosi erano stati i casi d'Elena ad ascoltare alle donne; ma per ciò che in parte giustamente avvenutigli gli estimavano, con più moderata compassion gli avean trapassati, quantunque rigido e costante fieramente, anzi crudele, riputassero lo scolare. Ma essendo Pampinea venutane alla fine, la reina alla Fiammetta impose che seguitasse, la quale, d'ubidire disiderosa, disse.▼
▲Gravi e noiosi erano stati i casi
Piacevoli donne, per ciò che mi pare che alquanto trafitto v'abbia la severità dello offeso scolare, estimo che convenevole sia con alcuna cosa più dilettevole rammorbidire gl'innacerbiti spiriti; e per ciò intendo di dirvi una novelletta d'un giovane, il quale con più mansueto animo una ingiuria ricevette, e quella con più moderata operazion vendicò. Per la quale potrete comprendere che assai dee bastare a ciascuno, se quale asino dà in parete tal riceve, senza volere, soprabondando oltre la convenevoleza della vendetta, ingiuriare, dove l'uomo si mette alla ricevuta ingiuria vendicare.▼
▲Piacevoli donne, per ciò che mi pare che alquanto trafitto
Dovete adunque sapere che in Siena, sì come io intesi già, furon due giovani assai agiati e di buone famiglie popolane, de' quali l'uno ebbe nome Spinelloccio Tavena e l'altro ebbe nome Zeppa di Mino, e amenduni eran vicini a casa in Cammollia. Questi due giovani sempre usavano insieme, e per quello che mostrassono, così s'amavano, o più, come se stati fosser fratelli, e ciascun di loro avea per moglie una donna assai bella.▼
▲Dovete adunque sapere che in Siena, sì come io intesi già, furon due giovani assai agiati e di buone famiglie popolane,
Ora avvenne che Spinelloccio, usando molto in casa del Zeppa, ed essendovi il Zeppa e non essendovi, per sì fatta maniera con la moglie del Zeppa si dimesticò, che egli incominciò a giacersi con essolei; e in questo continuarono una buona pezza avanti che persona se n'avvedesse. Pure al lungo andare, essendo un giorno il Zeppa in casa e non sappiendolo la donna, Spinelloccio venne a chiamarlo. La donna disse che egli non era in casa; di che Spinelloccio prestamente andato su e trovata la donna nella sala, e veggendo che altri non v'era, abbracciatala la cominciò a baciare, ed ella lui. Il Zeppa, che questo vide, non fece motto, ma nascoso si stette a veder quello a che il giuoco dovesse riuscire; e brievemente egli vide la sua moglie e Spinelloccio così abbracciati andarsene in camera e in quella serrarsi, di che egli si turbò forte. Ma conoscendo che per far romore né per altro la sua ingiuria non diveniva minore, anzi ne cresceva la vergogna, si diede a pensar che vendetta di questa cosa dovesse fare, che, senza sapersi dattorno, l'animo suo rimanesse contento; e dopo lungo pensiero, parendogli aver trovato il modo, tanto stette nascoso quanto Spinelloccio stette con la donna.▼
▲Ora avvenne che Spinelloccio, usando molto in casa del Zeppa, ed essendovi il Zeppa e non essendovi, per sì fatta maniera con la moglie del Zeppa si dimesticò, che egli incominciò a giacersi con essolei; e in questo continuarono una buona pezza avanti che persona se
Il quale come andato se ne fu, così egli nella camera se n'entrò, dove trovò la donna che ancora non s'era compiuta di racconciare i veli in capo, li quali scherzando Spinelloccio fatti l'aveva cadere, e disse:▼
▲Il quale come andato se ne fu, così egli nella camera se
- Donna, che fai tu?
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Disse il Zeppa:
- Sì bene, sì, ho io veduto anche altro che io non vorrei; - e con lei delle cose state entrò in parole, ed essa con grandissima paura dopo molte novelle quello avendogli confessato che acconciamente della sua dimestichezza con Ispinelloccio negar non potea, piagnendo
Alla quale il Zeppa disse:
- Vedi, donna, tu hai fatto male, il quale se tu vuogli che io ti perdoni, pensa di fare compiutamente quello che io
La donna, per sodisfargli, disse di farlo, e così fece.
Venuto il dì seguente, essendo il Zeppa e Spinelloccio insieme in su la terza, Spinelloccio, che promesso aveva alla donna
- Io debbo stamane desinare con alcuno amico, al quale io non mi voglio fare aspettare, e per ciò fatti con Dio.
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Spinelloccio disse:
- Non fa forza; io ho altressì a parlar seco
Partitosi adunque Spinelloccio dal Zeppa, data una sua volta, fu in casa con la moglie di lui; ed essendosene entrati in camera, non stette guari che il Zeppa tornò; il quale come la donna sentì, mostratasi paurosa molto, lui fece ricoverare in quella cassa che il marito detto
- Donna, è egli otta di desinare?
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- Spinelloccio è andato a desinare stamane con un suo amico e ha la donna sua lasciata sola; fatti alla finestra e chiamala, e dì che venga a desinar con essonoi.
La donna, di sé stessa temendo e per ciò molto ubbidiente divenuta, fece quello che il marito le
E quando ella venuta fu, il Zeppa, faccendole le carezze grandi e presala dimesticamente per mano, comandò pianamente alla moglie che in cucina
Quando la donna vide serrar la camera dentro, disse:
- Ohimè, Zeppa, che vuol dire questo? Dunque mi ci avete voi fatta venir per questo? Ora, è questo
Alla quale il Zeppa, accostatosi alla cassa dove serrato era il marito di lei e tenendola bene, disse:
- Donna, imprima che tu ti ramarichi, ascolta ciò che io ti
La donna, udendo questo e dopo molte riconfermazioni fattelene dal Zeppa, credendol, disse:
- Zeppa mio, poi che sopra me dee cadere questa vendetta, e io son contenta, sì veramente che tu mi facci, di questo che far dobbiamo, rimanere in pace con la tua donna, come io, non ostante quello che ella
A cui il Zeppa rispose:
- Sicuramente io il farò; e oltre a questo ti donerò un così caro e bello gioiello, come niun altro che tu
Spinelloccio, che nella cassa era e udite aveva tutte le parole dal Zeppa dette e la risposta della sua moglie, e poi aveva sentita la danza trivigiana che sopra il capo fatta gli era, una grandissima pezza sentì tal dolore che parea che morisse; e se non fosse che egli temeva del Zeppa, egli avrebbe detta alla moglie una gran villania così rinchiuso come era. Poi, pur ripensandosi che da lui era la villania incominciata e che il Zeppa aveva ragione di far ciò che egli faceva, e che verso di lui umanamente e come compagno
Il Zeppa, stato con la donna quanto gli piacque, scese della cassa, e domandando la donna il gioiello promesso, aperta la camera fece venir la moglie, la quale
- Madonna, voi
Alla quale il Zeppa disse:
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Spinelloccio, uscito della cassa, senza far troppe novelle, disse:
- Zeppa, noi siam pari pari; e per ciò è buono, come tu dicevi dianzi alla mia donna, che noi siamo amici come solavamo; e non essendo tra noi due
Il Zeppa fu contento; e nella miglior pace del mondo tutti e quattro desinarono insieme. E da indi innanzi ciascuna di quelle donne ebbe due mariti, e ciascun di loro ebbe due mogli, senza alcuna quistione o zuffa mai per quello insieme averne.
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