Decameron/Giornata settima/Novella quinta: differenze tra le versioni
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{{Qualità|avz=75%|data=20 dicembre 2008|arg=Novelle}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=[[Decameron/7a giornata|Settima giornata]]<br/>Novella Quinta|prec=../Novella Quarta|succ=../Novella Sesta}}
''Un geloso in forma di prete confessa la moglie, al quale ella dà a vedere che ama un prete che viene a lei ogni notte; di che mentre che il geloso nascostamente prende guardia all'uscio, la donna per lo tetto si fa venire un suo amante, e con lui si dimora.''▼
▲''Un geloso in forma di prete confessa la moglie, al quale ella dà a vedere che ama un prete che viene a lei ogni notte; di che mentre che il geloso nascostamente prende guardia
Posto avea fine la Lauretta al suo ragionamento, e avendo già ciascun commendata la donna che ella bene avesse fatto e come a quel cattivo si conveniva, il re, per non perder tempo, verso la Fiammetta voltatosi, piacevolmente il carico le 'mpose del novellare; per la qual cosa ella così cominciò.▼
▲Posto avea fine la Lauretta al suo ragionamento, e avendo già ciascun commendata la donna che ella bene avesse fatto e come a quel cattivo si conveniva, il re, per non perder tempo, verso la Fiammetta voltatosi, piacevolmente il carico le
Nobilissime donne, la precedente novella mi tira a dovere io similmente ragionar d'un geloso, estimando che ciò che si fa loro dalle loro donne, e massimamente quando senza cagione ingelosiscono, esser ben fatto. E se ogni cosa avessero i componitori delle leggi guardata, giudico che in questo essi dovessero alle donne non altra pena avere constituta che essi constituirono a colui che alcuno offende sé difendendo; per ciò che i gelosi sono insidiatori della vita delle giovani donne e diligentissimi cercatori della lor morte.▼
▲Nobilissime donne, la precedente novella mi tira a dovere io similmente ragionar
Esse stanno tutta la settimana rinchiuse e attendono alle bisogne familiari e domestiche, disiderando, come ciascun fa, d'aver poi il dì delle feste alcuna consolazione, alcuna quiete, e di potere alcun diporto pigliare, sì come prendono i lavoratori dei campi, gli artefici delle città e i reggitori delle corti; come fece Iddio, che il dì settimo da tutte le sue fatiche si riposò; e come vogliono le leggi sante e le civili, le quali, allo onor di Dio e al ben comune di ciascun riguardando, hanno i dì delle fatiche distinti da quegli del riposo. Alla qual cosa fare niente i gelosi consentono, anzi quegli dì che a tutte l'altre son lieti, fanno ad esse, più serrate e più rinchiuse tenendole, esser più miseri e più dolenti; il che quanto e qual consumamento sia delle cattivelle quelle sole il sanno che l'hanno provato. Perché, conchiudendo, ciò che una donna fa ad un marito geloso a torto, per certo non condennare ma commendare si dovrebbe.▼
▲Esse stanno tutta la settimana rinchiuse e attendono alle bisogne familiari e domestiche, disiderando, come ciascun fa,
Fu adunque in Arimino un mercatante, ricco e di possessioni e di denari assai, il quale avendo una bellissima donna per moglie, di lei divenne oltre misura geloso: né altra cagione a questo avea se non che, come egli molto l'amava e molto bella la teneva e conosceva che ella con tutto il suo studio s'ingegnava di piacergli, così estimava che ogn'uomo l'amasse, e che ella a tutti paresse bella e ancora che ella s'ingegnasse così di piacere altrui come a lui. E così ingelosito tanta guardia ne prendeva e sì stretta la tenea, che forse assai son di quegli che a capital pena son dannati, che non sono da' pregionieri con tanta guardia servati.▼
▲Fu adunque in Arimino un mercatante, ricco e di possessioni e di denari assai, il quale avendo una bellissima donna per moglie, di lei divenne oltre misura geloso: né altra cagione a questo avea se non che, come egli molto
La donna, lasciamo stare che a nozze o a festa o a chiesa andar potesse, o il piè della casa trarre in alcun modo, ma ella non osava farsi ad alcuna finestra né fuor della casa guardare per alcuna cagione; per la qual cosa la vita sua era pessima, ed essa tanto più impaziente sosteneva questa noia, quanto meno si sentiva nocente.
Per che, veggendosi a torto fare ingiuria al marito, s avvisò, a consolazion di sé medesima, di trovar modo (se alcuno ne potesse trovare) di far sì che a ragione le fosse fatto. E per ciò che a finestra far non si potea, e così modo non avea di potersi mostrare contenta dello amore
E venendo ora in una parte e ora in una altra, quando il marito non
Ora, appressandosi la festa del Natale, la donna disse al marito che, se gli piacesse, ella voleva andar la mattina della pasqua alla chiesa e confessarsi e comunicarsi come fanno gli altri cristiani.
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Alla quale il geloso disse:
- E che peccati
Disse la donna:
- Come! Credi tu che io sia santa, perché tu mi tenghi rinchiusa? Ben sai che io fo
Il geloso prese di queste parole sospetto e pensossi di voler saper che peccati costei avesse fatti e avvisossi del modo nel quale ciò gli verrebbe fatto; e rispose che era contento, ma che non volea che ella andasse ad altra chiesa che alla cappella loro; e quivi andasse la mattina per tempo e confessassesi o dal cappellan loro o da quel prete che il cappellan le desse e non da altrui, e tornasse di presente a casa. Alla donna pareva mezzo avere inteso; ma, senza altro dire, rispose che sì farebbe.
Venuta la mattina della pasqua, la donna si levò in su
La donna venuta alla chiesa fece domandare il prete. Il prete venne, e udendo dalla donna che confessar si volea, disse che non potea udirla, ma che le manderebbe un suo compagno; e andatosene, mandò il geloso nella sua malora. Il quale molto contegnoso vegnendo, ancora che egli non fosse molto chiaro il dì ed egli
Messer lo geloso
Or venendo alla confessione, tra
Quando il geloso udì questo,
- E come? Non giace vostro marito con voi?
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- Messer sì.
- Adunque, - disse
- Messere, - disse la donna - il prete con che arte il si faccia non so, ma egli non è in casa uscio sì serrato che, come egli il tocca, non
Disse allora il geloso:
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A cui la donna disse:
- Messere, questo non crederrei io mai poter fare, per ciò che io
- Dunque, - disse il geloso - non vi potrò io assolvere.
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Disse allora il geloso:
- In verità, madonna, di voi
A cui la donna disse:
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Disse allora la donna:
- Se questo vi dà il cuore di fare, io son contenta; - e fatta la confessione e presa la penitenzia, e
Il geloso soffiando con la sua mala ventura
E avendo seco stesso diliberato di dover la notte vegnente star presso
- A me conviene questa sera essere a cena e ad albergo altrove, e per ciò serrerai ben
La donna rispose:
- In
E quando tempo ebbe se
- Io son certa che egli non uscirà di casa, ma si metterà a guardia
Il giovane, contento molto di questo fatto, disse:
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- Madonna, lasciate far me.
Venuta la notte, il geloso con sue armi tacitamente si nascose in una camera terrena, e la donna avendo fatti serrar tutti gli usci, e massimamente quello da mezza scala, acciò che il geloso su non potesse venire, quando tempo le parve, il giovane per via assai cauta dal suo lato se ne venne, e andaronsi a letto, dandosi
Il geloso, dolente e senza cena, morendo di freddo, quasi tutta la notte stette con le sue armi allato
Quindi vicin di terza levatosi, essendo già
La donna, che molto bene conobbe il messo, rispose che venuto non
Ora che vi debbo dire? Il geloso stette molte notti per volere giugnere il prete
A cui il geloso disse:
- Malvagia femina, a dispetto di te io so ciò che tu gli dicesti; e convien del tutto che io sappia chi è il prete di cui tu tanto
La donna disse che non era vero che ella fosse innamorata
- Come! - disse il geloso - non dicestù così e così al prete che ti confessò?
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La donna disse:
- Non che egli te
- Dunque, - disse il geloso - dimmi chi è questo prete, e tosto.
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La donna cominciò a sorridere, e disse:
- Egli mi giova molto quando un savio uomo è da una donna semplice menato come si mena un montone per le corna in beccheria; benché tu non
Credi tu, marito mio, che io sia cieca degli occhi della testa, come tu
Io ti dissi che io amava un prete: e non eri tu, il quale io a gran torto amo, fatto prete? Dissiti che niuno uscio della mia casa gli si poteva tener serrato quando meco giacer volea: e quale uscio ti fu mai in casa tua tenuto quando tu colà dove io fossi
Ravvediti oggimai, e torna uomo come tu esser solevi, e non far far beffe di te a chi conosce i modi tuoi come fo io, e lascia star questo solenne guardar che tu fai; ché io giuro a Dio, se voglia me ne venisse di porti le corna, se tu avessi cento occhi come tu
Il geloso cattivo, a cui molto avvedutamente pareva avere il segreto della donna sentito, udendo questo, si tenne scornato; e senza altro rispondere, ebbe la donna per buona e per savia; e quando la gelosia gli bisognava del tutto se la spogliò, così come, quando bisogno non gli era, se
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